Leonforte: due bambini disabili, lasciati senza assistenza. Parla Loredana Grasso, mamma coraggiosa

L’anno scolastico si è chiuso da un mese e da poco si è pure conclusa l’annosa vicenda che ha riguardato due bambini disabili, lasciati senza assistenza alla comunicazione e all’ autonomia per molti mesi. Il servizio prima gestito dalla provincia era passato al comune già sotto l’amministrazione Sinatra.
“L’anno scorso”, afferma Loredana Grasso mamma di uno dei bambini, “seppure in leggero ritardo a causa della novità, era la prima assegnazione per il comune, il servizio era partito e si era esteso a tutto l’anno scolastico con le ore prescritte. Quest’anno è partito con grave ritardo, a gennaio nonostante le famiglie interessate avessero presentato richiesta già a giugno mentre le scuole si sono aperte a settembre e con un taglio significativo delle ore previste ( 14 ore settimanali contro le 20)”. Loredana dopo estenuanti tentativi di dialogo ha deciso di intraprendere un’azione legale: “ E’ un diritto negato. I bambini non riescono a seguire le lezioni e chiaramente così non ci vogliono neppure andare a scuola”. Il vice sindaco aveva dichiarato: “c’è un problema di coperture finanziarie. La questione non riguarda solo due famiglie, ma quattordici, secondo le richieste che sono giunte dalle scuole”.
La vicenda si è conclusa in Tribunale. Il Tribunale di Enna ha dato ragione a Loredana affermando che è stata tenuta una condotta discriminatoria e il comune di Leonforte dovrà pagare le spese legali. “Dal momento della diagnosi di mio figlio ho sempre cercato di non fargli pesare la sua disabilita mettendolo nella condizione di vivere serenamente come tutti gli altri bambini dicendogli sempre che nella vita non c’è nulla che non si riesce a fare e che bisogna sempre provare a farle le cose prima di dire di non saperle fare, e poi mi ritrovo un amministrazione che invece di aiutarmi a non far pesare la disabilita di mio figlio lo mette in difficoltà non erogando il servizio per tempo e dimezzando le ore. Noi famiglie ci ritroviamo sempre a combattere contro muri burocratici che dobbiamo avere il coraggio e la forza di buttare giù. Sono soddisfatta della sentenza e ringrazio il mio avvocato Enza Maria Bartoli e tutte le persone che mi hanno sostenuto. Voglio inoltre aggiungere che non deve diventare una battaglia fra famiglie. Sono contenta dell’ampliamento del servizio, ma le ore devono essere garantite a tutti i bambini in base alla prescrizione fatta”. Il cittadino ha bisogno di avere la propria amministrazione vicina e non contraria.

a cura di Gabriella Grasso