Sale operatorie chiuse per ferie a Mazzarino
Enna-Cronaca - 27/08/2009
Palermo – “Un sistema sanitario in cui le sale operatorie chiudono per ferie, deve essere smontato e rimontato daccapo. Ed è proprio quello che stiamo facendo. Ma dinanzi a certi episodi lo sconcerto è inevitabile. Ho già concordato con l’assessore alla sanità, Massimo Russo, le opportune ispezioni per accertare le cause dei disservizi sanitari segnalati in questi giorni in provincia di Caltanissetta, che hanno portato alla morte di un giovane. E faremo di tutto per identificare e perseguire duramente responsabili e responsabilità”.
Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, commenta così gli episodi che hanno segnato in negativo questi ultimi giorni di vita del vecchio sistema sanitario in Sicilia. In particolare in provincia di Caltanissetta, dove è scattata la protesta di piazza: ieri a Niscemi per la chiusura per ferie del reparto di ostetricia. E oggi a Mazzarino, dove il mancato rinnovo di alcuni contratti nel periodo delle ferie ha provocato la chiusura della sala operatoria dell’ospedale.
“Sarò nei prossimi giorni a Mazzarino – ha assicurato Lombardo – per incontrare gli amministratori locali e i cittadini. L’obiettivo della recente riforma sanitaria è quello di limitare gli sprechi, tagliando i servizi inutili e destinare risorse umane e finanziarie al potenziamento dei servizi essenziali.”
“Uno sforzo che, evidentemente, molti non apprezzano, ma che sarà difficile contrastare. Il governo proprio oggi ha completato il percorso di nomina dei nuovi manager e dal primo settembre il sistema, gradualmente, cambierà. Siamo stati noi a tagliare i privilegi, i disservizi e i costi astronomici di un apparato mal funzionante. Ma il vero percorso della riforma, quello reale, dentro gli ospedali e gli ambulatori, comincia la prossima settimana. Ci aspettiamo certo delle resistenze. Ma non permetteremo a nessuno di giocare con la salute o, peggio, con la vita dei malati”.
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La lettera del sindaco del Comune di Mazzarino, Vincenzo D’Asaro, al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano:
Mazzarino: Presidio Ospedaliero “ Santo Stefano” .
Richiesta intervento urgente per stato di emergenza.
Premesso
• che il D. A. n°. 01150/09 del 15 giugno 2009 prevede per l’ospedale di Mazzarino la cessazione delle funzioni di acuzie con contestuale attivazione delle funzioni di PTA;
• che di fatto tale trasformazione porterebbe allo smantellamento dell’attuale struttura ospedaliera che non potrebbe più garantire gli attuali ricoveri per acuzie;
• che viene meno il diritto alla salute dei cittadini di Mazzarino nonché di quelli delle città di Barrafranca, Butera e Riesi,Sommatine e Barrafranca per un bacino di utenza di circa 50.000 abitanti;
considerato
• che i comuni fruitori del Presidio de quo distano almeno 50 km dall’ospedale più vicino, con una viabilità precaria e, quindi, con tempi di percorrenza superiore a un’ora;
• che i posti letto assegnati al distretto 1 di Caltanissetta, Mussomeli e San Cataldo sono pari a n. 420 unità risultando nettamente superiori al distretto 2 di Gela, Niscemi e Mazzarino che sono n. 256 unità a fronte di una popolazione nettamente superiore nel distretto sanitario 2, causando una netta sperequazione;
• che l’ospedale ha un indice di attrazione del 6,8 % superiore ad altri nosocomi e che per tale motivo non può essere così fortemente penalizzato;
• che nel corso delle settimane precedenti il sottoscritto si è fatto promotore di diverse iniziative , tra cui l’istituzione di un Tavolo Tecnico, istituito per la salvaguardia del Presidio Ospedaliero Santo Stefano di Mazzarino che ha redatto un documento approvato dallo stesso all’unanimità dai Consigli Comunali delle Città di Riesi, Butera, Sommatino, Niscemi e Barrafranca;
• che la conferenza dei Sindaci tenutesi a Mazzarino hanno approvato un documento contrario al declassamento dell’ospedale Santo Stefano di Mazzarino;
• che nonostante la sincera disponibilità al confronto espressa da parte dell’Ass.re Massimo Russo, nessuna iniziativa concreta è stata posta in essere dai deputati regionali e nazionali della provincia di Caltanissetta per salvaguardare il P.O. Santo Stefano di Mazzarino;
considerato che
giovedì 20 / 08 / 2009 a Mazzarino un giovane di 23 anni, Filippo Li Gambi ha avuto un incidente con la sua motocicletta e nella caduta tranciandosi una gamba. Il giovane è stato trasportato all’ospedale “Santo Stefano”di Mazzarino, ma i medici non sono stati in grado di intervenire perchè il reparto di chirurgia è chiuso da circa 3 mesi. Il giovane è stato trasportato immediatamente all’Ospedale ” Sant’ Elia” di Caltanissetta, dov’è deceduto subito dopo il ricovero, probabilmente a causa dell’imponente emorragia. Ieri sera, subito dopo i funerali, il padre del ragazzo, Giovanni Li Gambi, Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri si è incatenato nell’ospedale di Mazzarino. I concittadini , solidali con lui ma allo stesso tempo indignati per il disservizio che la chiusura della sala operatoria ha comportato, nella notte sono scesi in piazza ed hanno occupato la strada prov.le 626 ed in mattinata i blocchi sono stati organizzati in più punti della Caltanissetta – Gela e in altre arterie provinciali.
Tutto ciò premesso
mio malgrado sono costretto a rivolgere un accurato appello alla S.V. essendo primo garante della diritto alla salute, così come sancito dall’art. 32 della Costituzione.
In questo comprensorio di 50.000 abitanti che fanno capo alle comunità di Mazzarino Riesi , Butera, Sommatino e Barrafranca da secoli vi è un P.O. che ha garantito fin ora il diritto alla salute.
Come su detto, il 15 Giugno 2009, è stato emanato un Decreto Assessoriale dell’Assessore alla Sanità della Regione Sicilia Dott. Massimo Russo che prevede la rimodulazione della struttura che lo priva delle strutture essenziali per la salvaguardia delle vite umane.
Da circa due mesi si sta attuando una protesta forte in questo comprensorio che ad oggi é rimasta inascoltata da parte della deputazione provinciale che ci rappresenta alla Regione Sicilia e alla Camera dei Deputati.
La mia comunità mi chiede: come mai il reparto di chirurgia, con annessa sala operatoria è chiuso da circa 3 mesi e per quale ragione la Direzione sanitaria dell’ASL 2 di CL non è stata in grado di reperire medici chirurghi, a differenza di quanto è stato fatto per reperire il medico anestesista ?
Come mai la zona centrale della provincia di Caltanissetta è stata fortemente penalizzata rispetto alla zona sud e nord della provincia? Forse perché la zona centrale della Provincia non esprime deputati regionali e nazionali di riferimento?
Forse perché i 50.000 abitanti dei comuni di Mazzarino, Riesi, Butera, Sommatino e Barrafranca non hanno rappresentanti politici alla regione e al parlamento nazionale, quindi l’assistenza ospedaliera dev’essere cancellata?
La mia comunità mi chiede e vuole sapere quali metodi sono stati adottati per declassare il predetto nosocomio in “ casa della salute “.
Esimio Sig. Presidente,
ho più volte richiesto gli atti che la Direzione dell’Asl. 2 ha trasmetto all’Assessorato Regionale della Sanità per fare declassare il Santo Stefano; ad oggi questi atti non mi sono stati consegnati.
Per quale ragione? Cosa si nasconde dietro? Come mai l’Asl .2 di Caltanissetta non ha mai comunicato al sottoscritto i criteri utilizzati per “ smantellare “ la nostra struttura sanitaria?
Il mio popolo mi chiede perché i deputati regionali e nazionali rimangono a guardare e, soprattutto, con la loro indifferenza esasperano gli animi della mia popolazione , già sconvolti dalla tragica scomparsa del giovane Filippo Li gambi.
Mi chiedo quanti altri figli Mazzarino ed il suo comprensorio dovranno piangere a causa della chiusura dell’Ospedale Santo Stefano.
La gente vuole sapere perché chi decide la Sanità in questa provincia vuole giocare con la salute di questa gente, perché devono essere considerati cittadini di serie B?
Sig. Presidente, venga a visionare la tragica situazione viaria in cui versa la nostra provincia, le “ Trazzere “che collegano i comuni di questo comprensorio .
Sig.Presidente è assurdo che nella città in cui si registra il maggior numero di donatori di sangue di tutta la provincia debba morire un giovane dissanguato ( secondo le indiscrezione filtrate dall’autopsia).
Le chiedo con molta umiltà di prendere atto di questa situazione, di intervenire affinché il diritto alla salute non venga mortificato.
Esimio Presidente lei è garante del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale, sociale .Il possesso del migliore stato di sanità che si possa raggiungere costituisce uno dei diritti fondamentali di ciascun essere umano, qualunque sia la sua razza, la sua religione, le sue opinioni politiche, la sua condizione economica e sociale.
Sig. Presidente , il diritto alla salute rappresenta uno dei diritti fondamentali della persona, diritto che ne riconosce la dignità, che deve essere salvaguardato anche attraverso l’azione dei pubblici poteri. Le istituzioni hanno il dovere di mettere nelle condizioni tutti di poterne fruire in eguale misura e tutelare i soggetti deboli e marginali. I Governi hanno la responsabilità della sanità dei loro popoli: essi per farvi parte devono prendere le misure sanitarie e sociali appropriate.
Sig. Presidente, mi sento responsabile morale della morte di questo giovane, non mi voglio sentire responsabile di altri decessi e per tali ragioni chiedo il suo autorevole intervento.
Il mio popolo non chiede favori politici, chiede il rispetto del territorio, chiede che sia rispettata la legalità e la democrazia .Chiede che sia garantito il diritto alla salute dei cittadini.
In fiduciosa attesa, voglia gradire i più distinti saluti.
Il Sindaco
Cav.Uff. le. Vincenzo D’ASARO