Enna: alla Provincia “Babba”: Una Sanità con le “Palle”!

Enna. Un recente nostro articolo, ha fatto emergere degli effetti collaterali da vero sdegno popolare. In una riunione svolta nella sala dei convegni dell’università Kore, (in occasione del rientro in Italia, della Venere di Morgantina), durante la pausa, è stato chiesto ad un deputato dell’ARS, del perché noi ennesi non riusciamo ad avere, (negli incarichi istituzionali), rappresentanti locali.
La risposta dell’onorevole, è stata la seguente: “non abbiamo persone con gli attributi maschili”!
Una risposta del tutto inadeguata, per nulla intelligente; e dal “Kore-ngrato”.
Ed ecco il pensiero di un nostro collaboratore: “Qualunque territorio, (anche il più sperduto della ns. Sicilia), abbia generato e continua a generare intelligenze superdotate e straordinarie. Stiamo parliamo di uomini e donne, che delusi/e, soffocati, demotivati, sfiduciati e spenti nelle illusioni delle loro aspettative; sono costretti ad emigrare. L’emigrazione o la fuga di cervelli dalla nostra Sicilia, (in un articolo mio del passato), l’ho definita “mera-deportazione”; “grazie”, a quella subdola, effimera, parassitaria politica, di cui questa nostra martoriata terra, ha sempre passivamente subito, (purtroppo “divinizzato e venerato”), per la drammatica necessità, di una promessa di lavoro. Credo vivamente che Enna, abbia dato i natali, e che abbia cresciuto e portato avanti, Uomini e Donne, dotati/e, di un intelletto fuori dal comune; e che molto spesso, (purtroppo), vivono la loro indiscutibile professionalità, dietro le dinamiche quinte della vita, poiché non si sono mai lasciati infettare, da nessun meschino, spudorato lecchismo, o schiavismo politico.
Forse il deputato regionale (in questione), ha fatto un pò di confusione; probabilmente era convinto di trovarsi a Roma, (magari all’interno del Parlamento), anziché presso l’università Kore. Se la risposta formulata: (non abbiamo persone con le palle), l’avesse manifestata durante una seduta parlamentare, noi tutti l’avremmo condivisa, (considerando la notevole presenza di omosessuali o asessuati, (dichiarati e non), all’interno di tutti gli schieramenti politici; (e dei quali comunque), serbiamo il massimo rispetto verso la loro identità personale. Caro deputato, ti ricordiamo semplicemente, che eri da tutt’altra parte e in tutt’altra sede.
Inoltre, tale risposta, offende l’intelligenza non solo dei presenti, ma di tutti noi. È risaputo, che le nomine e gli incarichi istituzionali, raramente avvengono per le oggettive e specifiche capacità dei neo-nominati. Da sempre, è risaputo, che la componente primaria, con la quale si scelgono: nomine ed incarichi, avviene solo ed esclusivamente, attraverso lotte intestine interne ai partiti, nonché tramite meschini e deplorevoli lecchismi, (in cui la dignità degli interessati), va letteralmente a farsi benedire…. Quindi possiamo asserire e confermare, che tali scelte: sono state fatte, vengono formulate, saranno deliberate, e avverranno sempre, solo ed esclusivamente per appartenenza partitocratrica!!! Tant’è che oggi, la nuova Direzione Sanitaria di Enna, è stata “naturalmente” suggerita ed imposta dalle seguenti pressioni e correnti politiche. Per carità, con questo non intendiamo assolutamente declassare le capacità dei neo-incaricati alla sanità ennese, (sicuramente trattasi di dirigenti dall’alto profilo professionale), senz’altro capacissimi di svolgere e di ricoprire il loro ruolo di competenza. Ma non posso non evidenziare, da semplice cittadino, e da psico-rieducatore, (nonché a nome di tutti quegli ennesi), dotati di particolare professionalità ed intelligenza, che ci sentiamo davvero delusi e schifati dalla politica tutta, (se questa possiamo ancora definirla); ritenerla o appellarla: vera politica. Mi auguro sinceramente, che attraverso una vera rivoluzione democratica, si cambi davvero mentalità, mete ed obiettivi da raggiungere, (se non altro, almeno), per garantire una continuità ed un sereno futuro ai nostri figli. La politica vera, (quella con la P maiuscola), non deve mai dimenticare o ignorare: che essere politici, significa essere strumenti pubblici, ad esclusivo favore, verso le esigenze e le necessità quotidiane della gente comune. Io personalmente, penso che anziché riunire tutti questi ospiti, autorità, (politici e non), in una sede universitaria, per il rientro della Venere di Morgantina, (con tutto il rispetto per l’opera di notevole interesse e valore storico-archeologico), desidererei una politica capace di fa rientrare: tutte le intelligenze perdute; facci rientrare la dignità (da tempo), calpestata, violentata e tolta (a quel Popolo Siciliano), puntualmente illuso, ad ogni campagna elettorale.
Desidero che rientri: quell’identità perduta; quella giustizia che non c’è; la sicurezza per le strade e di tutti i cittadini; deve rientrare soprattutto (e al più presto), il sacrosanto diritto al lavoro.
Pretenderei un netto rientro e cambiamento della nostra scuola, perché penso che sia arrivato il momento, di inglobare quell’ormai estinta cultura (del ns. fallimentare sistema didattico-formativo, (a favore dei ns. ragazzi), in unica materia: l’educazione alla vita.
Desidererei (al di là degli incarichi formulati), di avere una sanità davvero capace di contenere gli sprechi, che tenda a migliorarsi, che garantisca maggiori servizi, che trasformi le guardie mediche (ormai ridotte), solo a dei ricettari prescrittivi di farmaci, in mini postazioni (anche mobili), di primo soccorso e di intervento. Vorrei una sanità più funzionale, più trasparente, (che possa far cambiare finalmente), il rapporto psicologico Medico-Paziente e con una psichiatrìa, che la smetta di sedare spropositatamente, (spesso inadeguatamente), i pazienti, (solo, con potenti e costosissimi farmaci), ma che sia capace, di intervenire sul sostegno psicologico e sulla riconquista della dignità della persona.
Necessita una sanità, che punti ad incentivare ed incrementare la ricerca scientifica, al fine di poter combattere, frenare o debellare quelle patologie devastanti o rare, di quegli angeli, (adorati figli nostri), che da tempo, hanno smesso di vedere: un altro sole, un’altra luna, la loro mamma.
Col cuore in mano, mi auspico, che tutti: Dirigenti, Funzionari, Operatori Sanitari, Impiegati di ogni settore o livello, comprendano finalmente, che la sanità (nel rappresentare il più delicato servizio pubblico), non può essere condizionata dal politico di turno o dalla politica tutta!
Smettetela nell’aver trasformato la sanità pubblica in un’alcova politica o in paniere-elettorale!
Non possiamo permettere che simili apparati pubblici, diventino solo binari da carriera politica!!!
Sappiamo ormai benissimo, che già dalla fine degli anni 70, (per tale carriera), si sono ben organizzati tutti gli esponenti di quei sindacati nazionali, che da quando sono stati finanziati dai partiti, (proprio a favore dell’intera classe lavoratrice), non esistono più; per poi vergognosamente, diventare: ministri, onorevoli, segretari, sottosegretari; etc. etc.!
Invito quindi, tutti coloro i quali, operano all’interno delle strutture sanitarie, a riflettere davvero molto attentamente, e di svolgere il loro lavoro, in totale armonia e sinergia, mettendo in campo, (in modo del tutto incondizionato), e a totale beneficio di tutti gli utenti, (di qualunque stratificazione politica e sociale di appartenenza), tutto il Vostro impegno, tutta la Vostra esperienza e la Vostra indiscutibile professionalità.
Infine, spero vivamente, che si cambi totalmente rotta, (non solo nella sanità), ma in ogni settore ed aspetto sociale della nostra vita. Non vorremmo davvero (continuando così), che i prossimi dirigenti sanitari, vengano scelti fra “i vù cumprà”, (nel pieno rispetto della loro persona”), sempre e purché appartengano ad un determinato colore di “pelle-politica” ben preciso. Non vorrei che la nuova sigla A S P , significhi: Azienda Sanitaria con le Palle; perché non voglio assolutamente augurarmi che la sanità in Sicilia, in particolare alla “Provincia Babba”, venga diretta da Dirigenti: con le “Palle….. al Piede”!!!
Dott. Angelo Grimaldi


Riceviamo e pubblichiamo
(ci dispiace rilevare che, purtroppo, molto spesso qualcuno si sente ‘offeso’ per quanto pubblicato, specifichiamo che l’intervento del dr.Grimaldi era, semplicemente, una forte presa atto di dichiarazione di un nostro locale deputato.

Permettetemi di intervenire in merito a quanto dichiarato nell’articolo “Enna: alla Provincia “Babba”: Una Sanità con le “Palle” del vostro collaboratore Dr. Angelo Grimaldi in data 25.09.09 sulla attività delle Guardie Mediche che cito” una sanità davvero capace di contenere gli sprechi che trasformi le guardie mediche (ormai ridotte), solo a dei ricettari prescrittivi di farmaci, in mini postazioni (anche mobili), di primo soccorso e di intervento”.
Fermo restando infatti il ruolo assegnato contrattualmente ai Medici di Continuità Assistenziale di complemento all’attività dei Medici di famiglia, quando gli stessi non sono attivi (notturni e festivi), ritengo sia tutta da dimostrare l’affermazione dallo stesso riportata di riduzione a mero ruolo di “prescrittori”.
Si consideri infatti che questa attività ha due aspetti: l’uno, di trascrizione di farmaci nel rispetto della continuità terapeutica per farmaci salvavita, è solo marginale all’attività complessiva del medico di Continuità Assistenziale, mentre l’attività principale è costituita da interventi effettuati in ambulatorio o al domicilio del paziente; le visite mediche, nel solo Distretto sanitario di Enna ( che comprende oltre al capoluogo Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Valguarnera e Villarosa) ammontano, su un’utenza complessiva di circa 60 mila abitanti, ad una media di circa 30 mila prestazioni annue, a fronte dei circa 25 mila accessi al P.S dell’Ospedale di Enna.
Vorrei inoltre sottolineare che una “ricetta” risulta essere la certificazione di una visita medica e di una conseguente diagnosi, mentre gli invii in Ospedale per ulteriori accertamenti od interventi necessari e successivi alla prima diagnosi oscillano in media sull’1% delle visite effettuate, comportando nei fatti un reale filtro agli accessi impropri ai P.S. che tanto affliggono l’organizzazione sanitaria.
In quanto alla trasformazione delle stesse Guardie Mediche in minipostazioni mobili di primo soccorso ed intervento, la stessa attività avviene come già detto, mentre va ad integrarsi con il servizio di emergenza, il “118”, nella necessità di interventi sui cosiddetti codici giallo e rosso; non è infatti inusuale che il medico di Guardia Medica intervenga nel soccorso assistito in ambulanza, considerato peraltro che delle ben 17 ambulanze di 118 del territorio ennese solo due ospitano medico ed infermiere a bordo, né ci si aspetta un miglioramento su questo aspetto considerato che le nuove linee guida del SUES118 recentemente emanate dall’Assessore Russo (GURS n.18 del 24.04.09), prevedono solo la dotazione aggiuntiva di un’auto medica di Emergenza nel territorio ennese (una riduzione di quali sprechi?), mentre inseriscono di fatto il sistema delle Guardie Mediche all’interno del sistema di urgenza –emergenza.
Altro che mera riduzione a “prescrittori” di farmaci!
Fermo restando quanto soprascritto, siamo proprio noi Medici di Guardia Medica ad auspicarci un miglioramento ed una maggiore integrazione del Servizio di Continuità Assistenziale, sia tecnologicamente che in momenti di formazione, ma questo è un discorso che merita ulteriori ampliamenti in altre sedi.

dr. Santo Angileri
Medico di Continuità Assistenziale – A.S.P. 4 ENNA