Rifiuti/Enna: Atti di pignoramento per 13 comuni ennesi
Enna-Cronaca - 05/10/2009
Enna. Una grossa tegola è caduta in testa a 13 comuni su venti della provincia di Enna perché gli stessi hanno ricevuto un atto di pignoramento per il mancato pagamento del servizio di raccolta dei rifiuti, relativo al 2004, tenuto conto che molti utenti non avevano pagato le bollette in quanto le ritenevano eccessive con aumenti che raggiungevano anche il 150 per cento. Un atto di pignoramento da parte del Credito Siciliano, la banca di riferimento, a quell’epoca, dell’Ato Rifiuti, che per il comune capoluogo ha la ragguardevole cifra di due milioni e mezzo di euro. Una somma notevole per un comune, come il capoluogo, che si trova dal dicembre del 2005, in dissesto finanziario. “Il comune si è sempre opposto a questo pignoramento – ha dichiarato, ieri mattina, il sindaco Rino Agnello – e continuerà a farlo perché la ritiene eccessiva per l’entità del servizio offerto. Nella sostanza l’Ato Rifiuti nel 2004 per proseguire il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, accese un mutuo presso il Credito Siciliano di circa 6 milioni e mezzo, che con gli interessi maturati ora sta sfiorando i 7 milioni. Il presidente di Ato Rifiuti, geometra Salvatore Ragonese, ex sindaco di Cerami, proprio qualche giorno fa ha incontrato i funzionari del Credito Siciliano, per discutere di questi atti di pignoramento inviati ed ha ottenuto una risposta che si ritiene positiva. “Nella sostanza – ha dichiarato Salvatore Ragonese – i comuni debitori se presentano una proposta valida per il rientro delle somme dovuto, entro il 25 ottobre, giorno in cui si riunirà il Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano, verranno con effetto immediato bloccati gli atti di pignoramento già partiti e consegnati ai sindaci”. Sarebbe sicuramente una soluzione che toglierebbe dall’impasse i comuni interessati, i cui sindaci questo pomeriggio, con inizio alle 16, si riuniranno in assemblea per discutere su un contenzioso aperto da Ato Rifiuti a proposito di un’azione risarcitoria che l’Ente ha nei confronti di Sicilia Ambiente, oltre a discutere altri problemi finanziari. La convenzione tra le parti è scaduta nel 2007, non è stata rinnovata, ma ci sono anche i 2 milioni e mezzo di euro che spettano all’Ato rifiuti, ma che non sono stati riconosciuti. In questo periodo il personale addetto alla raccolta dei rifiuti non ha manifestato alcuna protesta, perché, grazie a tre milioni e mezzo, avuti dalla Regione Siciliana, sono stati pagati puntualmente e lo saranno sino alla fine dell’anno. Una situazione, quindi, normale, anche se la raccolta differenziata continua ad essere a percentuale molto basso perché viene a mancare una politica reale della raccolta differenziata da applicare in tutti i comuni, per cercare di avere poi risvolti positivi con la diminuzione dell’entità delle bollette.