Il settore privato in campo per ridurre le liste d’attesa
Italpress - 24/07/2020

“Sin da prima della tragedia Covid-19 noi abbiamo denunciato che il nostro Sistema Sanitario Nazionale registrava tempi di attesa molto lunghi e che questo determinava un uso distorto del Servizio Sanitario Nazionale come per esempio un uso improprio di pronto soccorso, una mobilità passiva, in cui la gente non trovava risposta alla propria domanda di salute nella propria regione”, ha spiegato all’Italpress la presidente nazionale di Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), Barbara Cittadini.
“La situazione è molto differenziata da regione a regione – ha proseguito -. Tanti anni di spesa bloccata, abbiamo una spesa sanitaria rispetto al Pil tra le più basse rispetto ai paesi dell’Ocse. Questo significa che l’offerta delle prestazioni sanitarie già prima del lockdown era in sofferenza. Gli effetti del lungo lockdown si sono fatte sentire soprattutto per le prestazioni differibili o non considerate urgenti”. Poi la presidente ha sottolineato che “ora bisognerà trasmettere ai cittadini che gli ospedali sono dei luoghi sicuri e in questo è necessaria una riprogrammazione dell’offerta sanitaria. Ci sono tante risorse e vanno investite. Noi siamo disponibili ad aumentare anche del 50% la componente del diritto privato e un’offerta maggiore rispetto alle prestazioni ambulatoriali di cui il paese ha grande bisogno. Sino ad oggi questi nostri appelli non sono state accolte. Noi ci siamo, potremmo risolvere in maniera tempestiva, urgente e soprattutto economicamente quantificabile anticipatamente il problema degli italiani”.
“La programmazione non dipende da noi, l’approvazione la fanno le regioni e su questo c’è stata molta disinformazione – ha specificato – perchè si è detto che la componente di diritto privato fa quello che più gli interessa economicamente, ma non è così. Noi siamo disponibili a fare tutto quello che la regione ci chiede in relazione alle branche autorizzate, anche a modificarle. Non è vero che non siamo disponibili a gestire terapie intensive e pronti soccorsi, molti di noi lo hanno già chiesto”.
“In termini di quantità delle prestazioni gli uffici statistici dell’Aiop hanno visto che noi abbiamo una potenzialità inespressa rispetto ai ricoveri del 50% circa, a seconda delle regioni, e ancor più alta per quanto riguarda le prestazioni di natura ambulatoriale”, ha concluso Cittadini.
(ITALPRESS).