Leonforte. Cronache di un dissesto

Leonforte. Facciamo chiarezza con il dott. Angelo Calì (assessore fortemente voluto dall’attuale sindaco, ma subito defenestrato per incompatibilità dei fini,) sul dissesto prossimo venturo. Dissesto proposto  come unica via possibile, che non comporterà conseguenze per i dipendenti, già ridotti al lumicino e con nessuna possibilità di turnover e che non inciderà sulla stabilizzazione dei precari, anzi pare che l’attuale governo regionale privilegi i comuni dissestati e ne acceleri  il processo di assunzione a tempo determinato degli stessi.

Premessa:

Attualmente il comune di Leonforte è in pre-dissesto. Con  la legge n. 213 del 2012, gli enti per i quali sussistono squilibri strutturali di bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario, possono godere di un aiuto, essendo il dissesto l’estrema ratio. L’aiuto consiste in un piano di  riequilibrio finanziario spalmabile in dieci anni, che ha come  obiettivo il risanamento finanziario dell’Ente. Il Comune di Leonforte è ricorso all’adozione del Piano di riequilibrio finanziario con deliberazione di Consiglio comunale il 30 dicembre 2014. Deliberazione ratificata  dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti della Regione Siciliana il 29 luglio 2015. L’attuazione del piano di riequilibrio prevede relazioni semestrali dell’organo di revisione, per verificare la situazione degli obiettivi intermedi e qualora questi fossero gravemente e reiteratamente  disattesi, la Corte dei conti potrebbe intraprendere l’azione di diffida per la dichiarazione di dissesto, risultando vanificata la possibilità di risanamento finanziario dell’Ente.

Dott. Calì  perché la Corte dei conti ha avviato l’iter per la dichiarazione di dissesto del nostro Ente?

Da quanto si apprende  dalla Corte dei Conti – Sezione di Controllo per la Regione Siciliana – e dalle stesse dichiarazioni del sindaco, emerge una lacunosità delle relazioni  sullo stato di attuazione del piano. Lacunosità  che  non ha permesso di determinare la consistenza della mole debitoria derivante e dal piano di riequilibrio e da quanto si è formato successivamente all’adozione del piano. Per tale motivo la sezione ha richiesto ulteriori elementi di valutazione, ma l’Organo di revisione dapprima ha domandato una proroga e successivamente ha comunicato l’impossibilità di fornire le informazioni richieste. Il 14 maggio 2019 presso la Sezione si è tenuta un’audizione con l’Amministrazione comunale per meglio comprendere la condizione economico/finanziaria dell’Ente, ma ancora si rispondeva che non era possibile far pervenire alla Corte una attendibile rappresentazione  della situazione debitoria, che intanto si era ulteriormente aggravata al punto da compromettere il percorso di risanamento finanziario. Il sindaco concludeva  l’audizione paventando l’ipotesi di un dissesto finanziario. Il 7 ottobre del 2019 il relatore, chiamato a chiarire quanto stava accadendo,  evidenziava  che l’Amministrazione non aveva  colto il senso del deferimento e individuava ulteriori anomalie rispetto a quelle già individuate: a fronte di una massa passiva iniziale di euro 3.258.198,16, composta da euro 1.810.328,35 di disavanzo di amministrazione ed euro 1.447.869,81 di debiti fuori bilancio. Questa situazione relazionava il 24 ottobre in audizione il relatore intanto il 7 ottobre, il magistrato istruttore  trasmetteva al Presidente della Sezione comprovava  quanto sopra scritto. Il 22 ottobre 2019 l’Ente lamentava la mancata approvazione del Consiglio comunale di un emendamento alla proposta di deliberazione relativa al consuntivo 2018.

Perché è stato bocciato questo emendamento?

Perchè il Collegio dei Revisori dei Conti aveva espresso parere negativo e per l’assenza di quasi tutti i consiglieri di maggioranza.

Il Sindaco ha attribuito la responsabilità di quanto sta accadendo alla mancata approvazione dell’emendamento proposto, ma non è entrato  nel merito di circostanze fondamentali quali:

l’assenza di chiarimenti puntuali alle richieste della Sezione di controllo della Corte dei Conti e l’assenza della sua maggioranza al momento della trattazione del punto in aula.

Nel corso dell’audizione il sindaco ha  sottolineando le difficoltà a ricostruzione l’ esatta situazione debitoria del comune anche per la scarsa collaborazione degli organi preposti, ma non avrebbe potuto, il sindaco, agire sugli organi preposti per avere i chiarimenti necessari?

I capi settore, di nomina fiduciaria, hanno obbligo di dare risposte altrimenti possono essere redarguiti o anche sostituiti.

La diffida della Corte dei conti al Consiglio comunale  di dichiarazione di dissesto è indiscutibile?

E’ discutibile invece. Il comma 7 dell’articolo 243 del TUEL afferma che  in assenza dei presupposti di reiterazione  e grave mancato rispetto degli obiettivi intermedi,  non si possa procedere in maniera semplicistica alla deliberazione di dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente. E a oggi, salvo dati di cui non sono a conoscenza, queste condizioni non sussistono.

Pertanto colgo l’occasione per invitare il sindaco ad opporsi in maniera efficace e risolutiva alla richiesta dell’Assessorato agli Enti locali di procedere alla dichiarazione di dissesto. La cittadinanza è stata colta di sorpresa e davvero ogni azione è stata posta in essere per evitare questa calamità? Le cui responsabilità sono di molti e tutte da accertare.

 Cosa accadrà con la dichiarazione di dissesto?

Il dissesto non è la panacea che si sta raccontando con insistenza. Il dissesto  sarà pagato dai cittadini  amaramente. Il dissesto è “il fallimento di un ente pubblico” che non avrà più l’autonomia necessaria per garantire le giuste esigenze in termini di servizi alla popolazione amministrata e questo non è terrorismo, questa è la verità su fatti male raccontati per ignoranza o dolo. Fare chiarezza non vuol dire spargere sale su un’amministrazione ferita, vuol dire avere rispetto per la popolazione che non merita di essere rassicurata superficialmente o abbonita con certezza dubbie. Per queste ragioni faccio appello ai consiglieri comunali affinchè ponderino  bene le scelte che saranno chiamati a fare.  E’ ancora possibile  “bocciare” la proposta di deliberazione relativa al dissesto finanziario dell’Ente.

  Grazie.

P.S. Approfondire questo argomento è dovere di un giornale interessato alla cosa pubblica e al destino di una comunità. Capirne la complessità è possibile solo ascoltando i competenti. L’amministrazione e il sindaco sono per tanto invitati a rispondere, qualora volessero.

Il pluralismo giornalistico è aria per le democrazie e le intelligenze.

Gabriella Grasso