TROINA. E’ la devozione per Silvestro il più forte legame con il loro paese d’origine dei troinesi emigrati, che conservano il ricordo del pellegrinaggio votivo dei Ramara sui Nebrodi. Il “viaggio” – così è chiamato questo pellegrinaggio nella parlata troinese – è la manifestazione più visibile di tale devozione. Ne conosciamo tanti di emigrati troinesi che ritornano in paese nel mese di maggio per il “viaggio”. Ignazio Ruberto è uno di questi. Negli anni ’60, quando era giovane, Ignazio se andò a cercare lavoro in Germania, dove si è fatto apprezzare per la sua laboriosità e il suo carattere gioviale. Da alcuni anni Ignazio è in pensione, ma continua a vivere in Germania con la moglie, originaria di Centuripe, e due figli già grandi che lavorano. Ignazio ricorda i primi anni in Germania: “Mi era difficile tornare in paese nel mese di maggio per fare il viaggio per San Silvestro, perché avevo il timore di perdere il posto di lavoro. In qui giorni mi veniva un nodo alla gola perchè avevo nostalgia di Troina e della festa dei Rami. Ora che sono pensionato, questa preoccupazione non ce l’ho più e ritorno ogni anno da solo, nel mese di maggio, a Troina per il viaggio”. La schietta e profonda devozione per San Silvestro, il troinese riesce a trasmetterla anche alla gente del luogo dove è emigrato per lavoro. E’ il caso di Gaetano Bentivegna, che da anni vive e lavora a Treviolo, in provincia di Bergamo, e di Filippo Felice, che vive e lavora a Milano. A Treviolo vivono alcuni troinesi, che si sono guadagnati la stima e l’affetto della gente del luogo. Al viaggio dell’anno scorso per San Silvestro, assieme al troinese Gaetano c’erano Alessandro Benedetti, Cesare Donadoni ed Emilio Arnoldi, tutti e tre della Lega Nord. Arnoldi è il vicesindaco di Treviolo. Alcuni anni fa, ha voluto fare quest’esperienza del viaggio per San Silvestro anche una giovane donna lettone, fidanzata del giovane Filippo, che vive e lavora Milano.

Silvano Privitera