Denunzia di scomparsa effetti personali di una paziente ricoverata all’ospedale di Leonforte

Una denunzia è stata presentata al Direttore generale dell’Asp Iudica, al Direttore del presidio ospedaliero di Leonforte per segnalare che ad una paziente di 88 anni ricoverata al Pronto Soccorso sono scomparsi due anelli. La figlia R. DM., medico, ha voluto portare a conoscenza quanto accaduto durante il ricovero della madre. La sig.ra G.P. è stata ricoverata al P.S. in urgenza per l’aggravarsi delle sue condizioni cliniche, nella serata del 9 gennaio e si è proceduto all’intubazione ed al ricovero presso la Rianimazione Covid dell’ospedale di Ribera. Durante il trasferimento della paziente sull’ambulanza, la figlia ha chiesto al dr. Barbera, anestesista, di avere le due vere delle madre, una d’oro giallo che la mamma portava all’anulare sinistro dal giorno del matrimonio e una d’argento, ricordo del 25° anniversario. I monili suddetti, non erano più al dito della paziente e viene informata immediatamente, il medico di guardia d.ssa Francesca Bonanno, al fine di controllare tutti gli effetti personali, che ancora erano presenti in sala. Nonostante la ricerca, con la paziente ancora sull’ambulanza, dette fedine non sono comparse. Alla figlia viene detto che avrebbero fatto delle ricerche dei due anelli mentre la signora veniva trasferita a Ribera. La paziente portava con sè le due vere che, tra l’altro, non era in grado di togliere da sola, perché indovate sull’anulare sinistro e dalle quali non si separava mai. Nonostante le telefonate e le richieste successive da parte della figlia non si è avuto alcun riscontro. La figlia ha chiesto che venga fatta luce sulla scomparsa dei due anelli. La signora è deceduta il 20 gennaio presso l’ospedale di Ribera. “Al di là del valore intrinseco degli effetti personali citati – dichiara R. DM – per noi figli hanno un valore affettivo inestimabile a cui non intendiamo rinunciare. Ritengo, come figlia e come medico, che un avvenimento così increscioso e disumano non può passare in sordina. Calpestare la dignità di qualunque persona fragile ed indifesa, perpetrando atti di negligenza e di vandalismo, suscita l’indignazione e la sfiducia di chi crede nelle istituzioni pubbliche che hanno il compito di curare, custodire e proteggere chi si trova in una situazione di particolare fragilità”. Probabile che la figlia presenti una denuncia ed ha intenzione di informare l’opinione pubblica, affinché atti del genere non abbiano a ripetersi.
Flavio Guzzone