Valguarnera. Comitato promotore -Salviamo la Villa- chiede incontro a Presidente e capigruppo consiliari. Toccante il ricordo del prof. Vittorio Speranza
Valguarnera - 01/07/2022
Valguarnera. I rappresentanti del comitato promotore- petizione popolare “Salviamo la Villa Falcone- Borsellino” – attraverso una lettera- hanno chiesto al Presidente del Consiglio Enrico Scozzarella, di essere convocati in una conferenza dei capigruppo, al fine di discutere in merito alla richiesta di apportare delle modifiche al progetto di riqualificazione della Villa, così come esplicitato nell’allegata petizione con circa 500 firme sin’ora raccolte. “La petizione allegata alla presente nota – scrivono i tre delegati del comitato Gabriele Leanza, Davide Urzì e Carlo Garofalo- è stata già sottoscritta da centinaia di cittadini; pertanto riteniamo sia impellente confrontarci su una tematica che ha tante preoccupazioni e interesse nell’opinione pubblica”. Il comitato fa sapere infine che in attesa di essere convocati, continuerà la raccolta firme e si riserva di mettere in atto, qualora non si dovesse dare seguito a tale nota, altre forme di mobilitazione. Intanto continuano le forte preoccupazioni di cittadini residenti e non, di vedersi “scippare” dall’oggi al domani, così senza colpo ferire, una parte fondamentale del patrimonio storico del paese: la cosiddetta “Villa Vecchia”, di cui recentemente si sono scritti fiumi di inchiostro sulla probabile trasformazione da Villa in piazza, voluta dall’amministrazione Draià ma osteggiata fortemente da centinaia di cittadini. Tanto che pare, si sia già in procinto di essere consegnata per i lavori alla ditta appaltatrice, senza che la cittadinanza sia a conoscenza di questo famoso progetto di riqualificazione. Della storica Villa pubblichiamo una bella lettera scritta dal prof. Vittorio Speranza che ne ricorda le origini e ne decanta la storia, riscuotendo una marea di “no” alla riqualificazione.
“Vi chiedo solo pochi muniti del vostro tempo, per leggere queste righe, scritte con molta tristezza. Qualche settimana fa la mia sorella minore, Villa Lomonaco, aveva già scritto una lettera, ora tocca a me. Avete capito bene sono una vostra concittadina. Mi chiamo villa “Falcone Borsellino” ma molti mi conoscono come Villa Sant’Elena o anche come Villa Vecchia. Sono nata una settantina di anni fa e il mio papà, il sindaco Enzo Sicilia, mi ha subito voluto bene. La mia è stata una gioventù felice. Ho visto tanti bambini correre e giocare tra i miei viali, ho visto nascere tanti amori e tante copiette hanno trascorso molte ore sulle mie panchine. Ho visto nonni e genitori abbracciare i loro nipoti e figli. Devo confessare che ultimamente non ho ricevuto molte attenzioni. Ricordo con piacere quando c’era un giardiniere che mi coccolava e mi teneva bene in ordine. Come dimenticare il bravo e amorevole signor Rapisarda? Abbiamo vissuto una lunga e bella amicizia. Confesso che un momento di orgoglio l’ho avuto con la nuova cancellata. Mi ha dato un bel tocco di eleganza. Però voglio lamentare che c’è stata molta trascuratezza per i viali della parte inferiore.
Ho sperato che, prima o poi, qualcuno avesse prestato attenzione. Fino ad ora niente. Peccato. Un brutto momento l’ho vissuto quando ho visto morire le mie palme. Un dannato insetto li ha distrutte completamente. Come lo chiamavano? Ah, punteruolo rosso, un disastro. Ora pare che sia venuta la mia ora. Gli alberi, le siepi, gli arbusti, i fiori, hanno le ore contate. Sarò rimpiazzata dal cemento. Forse sarò l’unico caso in Italia, dove una Villa comunale farà spazio ad una piazza. Non vorrei essere nei vostri panni quando i vostri nipoti vi chiederanno perché è stata fatta questa scelta. Spero che non ci saranno rimpianti per aver eliminato del verde urbano, anche perché, fatta la piazza, non sarà più possibile tornare indietro. Un ultimo saluto. E’ stato bello essere stata nei cuori dei miei cari concittadini. Lo sarò anche nelle menti delle future generazioni”.
Rino Caltagirone