Settimana Santa, “contro Murgano processo mediatico, giusto che partecipi ai riti pasquali”
Enna-Cronaca - 03/04/2025
“La vicenda giudiziaria riguardante il nostro assistito, oggetto peraltro di un procedimento non ancora iniziato, non può in alcun modo costituire strumento di delegittimazione della sua funzione ecclesiastica né, tantomeno, impedire la sua attività liturgica”. Lo affermano, in una nota, gli avvocati Mauro Di Natale e Francesco Petralia, difensori del parroco della chiesa Madre di Enna, Vincenzo Pietro Antonio Murgano, la cui partecipazione ai riti della Settimana Santa è fortemente contestata dal Movimento spontaneo Non accetto prediche da chi copre un abuso per via del rinvio a giudizio del prelato per il reato di falsa testimonianza, insieme al vescovo Rosario Gisana, nel processo per violenza sessuale di don Giuseppe Rugolo condannato in primo grado a 4 anni e mezzo.
“Si vuole celebrare un processo mediatico”
Secondo i legali di monsignor Murgano, il tono usato dai ” componenti – di cui si ignorano le identità – del cosiddetto “movimento spontaneo Non accetto prediche da chi copre un abuso”, appare marcatamente orientato e indirizzato alla celebrazione di un processo mediatico piuttosto che, al rispetto delle garanzie costituzionali”.
Gli avvocati Mauro Di Natale e Francesco Petralia ricordano “il sacrosanto principio di presunzione di innocenza, cardine del nostro sistema giuridico, impone che qualsiasi valutazione di responsabilità o meno dell’imputato, resti esclusiva prerogativa della competente Autorità Giudiziaria, nella quale Monsignor Murgano ripone piena fiducia e, alle cui determinazioni si rimette con assoluta serenità”.
“Sua partecipazione è esercizio della missione pastorale”
Inoltre, “pur rispettando ogni diversa opinione, non si comprende – si legge nella nota dei legali di monsignor Murgano – quale sia l’ostacolo, sotto qualsivoglia profilo, che possa impedire a Monsignor Murgano di prender parte ai Riti Pasquali ed a tutte le celebrazioni della Settimana Santa, incluse quelle del Venerdì Santo, atteso che la sua partecipazione, quale Parroco della Chiesa Madre, non rappresenta altro che l’esercizio naturale della sua missione pastorale e del ruolo che ricopre all’interno della comunità ecclesiastica che serve e ha da sempre servito con dedizione e impegno”.
Stop a strumentalizzazioni
Secondo quanto riferito dai difensori, “le celebrazioni della Settimana Santa, massima espressione del mistero della Passione di Cristo, trascendono qualsivoglia considerazione di natura materiale o giuridica e non possono essere strumentalizzate per generare polemiche o divisioni che possano turbare il clima di raccoglimento e serenità indispensabile per una degna e autentica celebrazione dei Riti Pasquali”.