Federazione degli Studenti e Koinè al sit in per Gaza

La comunità studentesca ennese aderisce alla manifestazione indetta da Arci Enna per la Palestina

Come associazioni studentesche Federazione degli Studenti e Koinè, rappresentanti degli studenti e delle studentesse delle scuole medie superiori ennesi e dell’Università Kore di Enna. aderiamo con convinzione alla manifestazione indetta da Arci Enna in solidarietà con il popolo palestinese.

Lo facciamo perché non possiamo restare in silenzio davanti all’ingiustizia, alla violenza e alla sistematica negazione dei diritti umani che si consuma da decenni nei territori occupati. Lo facciamo soprattutto come studenti, perché sentiamo il dovere di esprimere solidarietà ai nostri coetanei e coetanee palestinesi, privati del diritto fondamentale all’istruzione.

Oltre il 90% degli edifici scolastici e universitari della Striscia di Gaza è stato danneggiato o distrutto, secondo le Nazioni Unite. Le scuole, trasformate in rifugi per gli sfollati, sono state bombardate, causando decine di morti.

La University College of Applied Sciences è stata annientata da un bombardamento già nel primo mese della guerra mentre l’ Università Islamica di Gaza, uno dei più grandi poli accademici del territorio, è oggi un cumulo di macerie abitato da famiglie sfollate, che usano libri bruciati per accendersi il fuoco. L’Israa University è stata demolita con cariche esplosive dopo essere stata occupata militarmente per oltre due mesi. La Al-Azhar University ha subito danni per oltre 200 milioni di dollari. Più di 100 docenti universitari sono stati uccisi. Interi corsi di laurea sono scomparsi nel giro di poche settimane.

A Gaza studentesse e studenti come noi hanno perso tutto: casa, scuola, futuro. Come ha raccontato Nadera Mushtaha, giovane universitaria di Gaza, il suo ultimo giorno di lezione risale al 5 ottobre 2023. Pochi giorni dopo, la sua università è stata bombardata.

L’istruzione, che dovrebbe essere uno spazio di libertà, crescita e dialogo, è diventata bersaglio. Questo ci riguarda direttamente: colpire i luoghi del sapere significa colpire il futuro.

Per questo, domani scenderemo in piazza. Perché ogni bomba lanciata contro un’aula scolastica o universitaria ci colpisce nel cuore. Perché ogni studente palestinese che non può studiare, leggere, imparare, è un nostro fratello, una nostra sorella.

Chiediamo il cessate il fuoco immediato, la fine dell’occupazione e il riconoscimento del diritto del popolo palestinese a vivere in libertà, dignità e giustizia.

Chiediamo che le scuole e le università siano rispettate come luoghi inviolabili.

Chiediamo che l’Europa e l’Italia smettano di essere complici, anche con il silenzio, di questo massacro.

La nostra generazione non si volta dall’altra parte.

La Palestina non è sola.

La Federazione degli Studenti di Enna e l’associazione universitaria Koinè.