Caso Rugolo, sacerdote ridotto allo stato laicale

I giudici canonici hanno condannato Giuseppe Rugolo alla riduzione allo stato laicale. Si tratta di una sentenza di primo grado, per cui il sacerdote potrà presentare ricorso ma è comunque un pronunciamento importante che arriva a poche settimane dalla sentenza di condanna a 3 anni di reclusione pronunciata dalla Corte d’Appello di Caltanissetta nei confronti di Rugolo, finito sotto processo per violenza sessuale ai danni di minori.

La Diocesi, “iniziativa del vescovo”

In merito al procedimento canonico, una decina di giorni fa la Diocesi di Piazza Armerina aveva detto che era stato avviato su iniziativa del vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, preannunciando la condanna di Rugolo ma non la pena, emersa, invece, nelle ore scorse. Di tutt’altro avviso, invece, è l’avvocato Alessandro Camedda, specialista in diritto canonico, consulente di Antonio Messina, l’archeologo ennese dalla cui denuncia è scaturita l’inchiesta della Procura di Enna su Rugolo.

Il consulente di Messina, “Diocesi estromessa dal processo”

Secondo il legale di parte, come riportato in una sua dichiarazione all’Ansa, “la diocesi di Piazza Armerina è stata estromessa da questo processo stragiudiziale data la sua posizione e quella del suo vescovo. Se il dicastero avesse voluto coinvolgerla avrebbe nominato i membri del tribunale diocesano di Piazza Armerina. Invece il processo si è celebrato con tutti membri non siciliani e in un albergo”.