La scontro politico all’Ars e il conto pagato dai siciliani, vendette e ripicche sulla pelle di tutti noi
news - 10/10/2025
Quello andato in scena all’Ars nel corso della giornata di ieri è stata una scena indecente e senza precedenti. Non che il parlamento siciliano sia nuovo a liti trasversali, piccole vendette e segnali politici. ma a memoria di cronista non si ricorda niente di simile alla scena indecente offerta dalle sedute del 9 ottobre 2025.
Articoli bocciati per ripicca e senza un senso logico
Le regole non scritte della politica sono chiare. Non saranno belle ma sono chiare. C’è un problema dentro la maggioranza, i dissidenti mandano un segnale bocciano uno, due o tre provvedimenti. mandano a dire di esserci, di avere i voti. Aprono un confronto. ma poi ci si ferma, si discute.
Ieri non è andata così. Le bocciature sono continuate in un crescendo di dispetti fatti da bambini capricciosi. “Questa norma ti piace e io te la boccio perché sei antipatico, perché non mi hai dato il gatto nero”. Non importa cosa dice la norma, se era necessaria, utile, se interessava i siciliani. tutelo solo quello che ho proposto io.
Le norme utili solo allo scontro
Così norme utili e attese da intere categorie sono cadute sotto i colpi del dispetto personale (spesso neanche politico ma personale nei confronti di questo o quell’esponente).
Sarebbe fin troppo facile parlare dei contributi per l’Editoria ma sarebbe anche facile poi sostenere che parliamo per interesse di categoria. Allora guardiamo ad altre norme bocciate. C’è il south working che avrebbe permesso il rientro di tanti siciliani. Forse sarà riproposto ma ben che vada abbiamo perso la possibilità di attivarlo nel 2025.
Ci sono i laghetti aziendali che avrebbero aiutato ad alleviare la crisi idrica molti agricoltori. Ma si chi se ne frega degli agricoltori.
E’ un elenco che potrebbe continuare con altre 14 voci ma il tema non sono le singole misure ma l’atteggiamento inaccettabile. La “Res pubblica” come la chiamavano i latini trattata come una merce di scambio. E neanche sotto banco, in un accordo segreto fatto in una stanza chiusa. No! Con l’arroganza di far tutto alla luce del sole infischiandosene delle persone che guadavano allibite uno spettacolo indecoroso.
Scusate se lo diciamo in modo così chiaro: questa non è politica!