La fuga dei giovani dalla Sicilia, Confindustria, “via in 219 mila”, più della provincia di Enna
Enna-Provincia - 24/10/2025
E’ vero: cresce il numero delle imprese in Sicilia, come certificato da Unioncamere, contestualmente si registra una fuga di giovani dall’isola che fa spavento. I numeri sono stati forniti da Gian Piero Reale, presidente di Confindustria Siracusa, nel corso del Forum sul capitale umano organizzato da Confindustria al Teatro Massimo di Siracusa, in Ortigia, il centro storico della città.
Come se fosse sparita una città più grande di Siracusa
“Nonostante – ha detto Reale – infatti una recente crescita dell’occupazione, l’emigrazione giovanile rimane un problema significativo, con oltre 219.000 giovani under 34 che hanno lasciato la Sicilia tra il 2003 e il 2023 con una incidenza di laureati che passa dall’8% nel 2003 al 42% nel 2023. 219.000 giovani, di fatto è sparita dalla Sicilia l’equivalente di una città con un numero di abitanti quasi doppio di quello di Siracusa, ma abitata da soli giovani. Il saldo migratorio degli studenti universitari siciliani poi nel 2023 è stato negativo per oltre 27.000 studenti: su più di 32.000 giovani siciliani che si sono iscritti ad un ateneo, solo 5.200 hanno scelto di studiare in Sicilia”.
Secondo il presidente di Confindustria Siracusa, si è davanti “ad un problema sociale ed economico enorme e drammatico, aggravato dal problema demografico” per cui la ricetta è “favorire il connubio tra aziende, scuola e università”.
Il piano del Governo nazionale
All’evento di Confindustria ha partecipato, ma al telefono, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha fornito il piano del Governo per rispondere alle sollecitazione degli imprenditori. Su scala nazionale, i dati di Confindustria dicono che nel 2050 solo l’11,2% della popolazione in Italia sarà sotto i 14 anni
“Sul tema delle – ha detto Valditara- delle competenze, abbiamo avviato in modo strutturale la riforma del 4 più 2. Quando io parlo con degli imprenditori la lamentela più rilevante che mi sento fare è quella che mancano le competenze per poter essere competitivi e sviluppare le imprese. Ecco, è proprio su questo che noi abbiamo deciso di puntare, guardando al futuro, non facendoci intimorire da ragionamenti passatisti, massimalisti, che disprezzano questo collegamento che invece deve essere forte, intenso, fra scuola, mondo del lavoro, fra scuola e mondo della produzione”.
I manager prof nelle scuole
Il ministro è entrato nello specifico della riforma parlando del coinvolgimento di manager e imprenditori nel mondo della scuola. La riforma – dice Valditara- del 4 più 2 significa anche che le imprese parteciperanno insieme con le scuole nella progettazione del curriculum formativo: è una rivoluzione, così come anche la possibilità laddove manchino delle specializzazioni di far sì che manager, imprenditori, tecnici possano insegnare nelle scuole esattamente come i professori di matematica o di italiano”.
Il presidente di Confindustria Orsini
Il presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini, presente stamane al Forum, ha spiegato le ragioni della crescita economica in Sicilia. “Noi siamo molto contenti della crescita della Sicilia: era il nostro obiettivo. Noi abbiamo lavorato tantissimo per la Zes unica che viene portata all’interno del Dipartimento per il Sud. Sappiamo – ha aggiunto Orsini- quello che è stato fatto, soprattutto l’impegno che gli imprenditori di tutti i territori del Mezzogiorno hanno messo. Il Governo ha messo negli ultimi due anni 5,6 miliardi, generando 28 miliardi di investimenti e 35 mila assunzioni. Questa è la via giusta perché è un debito sano, così fa crescere il Mezzogiorno: l’Italia deve essere un unico treno che va alla stessa velocità”.