La sanità siciliana nella bufera, ecco politici, manager e imprenditori del sistema Cuffaro
news - 04/11/2025
Un sistema di potere che grazie alla sua influenza politica sarebbe stato capace di condizionare alcuni appalti legati alla sanità e di veicolare assunzioni. In questo modo, secondo la Procura di Palermo, l’asse composta dall’ex Governatore della Sicilia e leader della Dc, Totò Cuffaro, e dal parlamentare nazionale di Noi Moderati, Saverio Romano, avrebbe costruito il suo consenso.
L’appalto a Siracusa
Una delle gare finite al centro dell’inchiesta, per associazione a delinquere, corruzione e turbata libertà degli incanti, è quella bandita dall’Asp di Siracusa per il servizio di Ausiliarato vinta dalla Dussmann Service.
Secondo gli inquirenti ed carabinieri dei Ros, un ruolo chiave per condizionane l’esito lo avrebbe assunto il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, “con Cuffaro, che ne aveva avallato e sponsorizzato la nomina”. Non avrebbe fatto tutto da solo, al piano, oltre al leader della Dc, avrebbero preso parte, Antonio Abbonato, ex consigliere di circoscrizione dell’Udc a Palermo, Saverio Romano, e Ferdinando Aiello, ex deputato del Pd, che “hanno curato l’intermediazione con la controparte imprenditoriale nel caso di specie individuata in Dusmann Service e Sergio Mazzola comproprietario e amministratore dell’Euroservice”.
In sostanza, come contropartita, l’azienda vincitrice il cui rappresentante legale era Mauro Marchese mentre il funzionario commerciale era Marco Dammone, entrambi indagati, avrebbe fornito “assunzioni, contratti, subappalti e altri vantaggi patrimoniali”. Tra i beneficiari dei sub appalti la Euroservice allo scopo di “avvantaggiare Mazzola introdotto da Romano a Marchese e Dammone come amico personale”.
La commissione ed il Rup d’accordo
Per poter vincere la gara, gli indagati avrebbero fatto pressioni sulla Commissione aggiudicatrice della gara, composta da Paolo Bordonaro, direttore della direzione medica dell’ospedale Umberto I di Siracusa, Paolo Emilio Russo, direttore amministrativo dell’ospedale Avola-Noto e Vito Fazzino, bed manager dell’Asp di Siracusa e poi sul Responsabile unico del procedimento, Giuseppa Di Mauro, dirigente amministrativa del Provveditorato dell’Asp di Siracusa.
Le 15 assunzioni a Villa Sofia
Nell’inchiesta emergono anche le assunzioni che sarebbero state veicolate da Cuffaro a Villa Sofia Cervello. In particolare, l’ex presidente della Regione, che avrebbe contato sull’apporto di Vito Raso, storico segretario del leader della Dc, avrebbe convinto Roberto Colletti, “commissario straordinario prima e dirigente generale poi Villa Sofia Cervello” e Antonio Iacono “direttore dell’UOC Trauma Center Villa Sofia Cervello e presidente della commissione esaminatrice del concorso pubblico per titoli ed esami indetto dall’azienda” ad aiutare suoi protetti “per la copertura di 15 posti a tempo indeterminato ed a tempo pieno di Operatore socio sanitario tramite stabilizzazione”.
La contropartita
In cambio, secondo i Pm di Palermo, “Coletti, grazie a Cuffaro, riceveva la conferma della propria nomina direttore generale Villa Sofia Cervello e Iacono otteneva da Cuffaro le promessa di conseguire l’incarico di direttore dell’unità Anestesia e Rianimazione delle medesima azienda ospedaliera”
Gli appalti al Consorzio di bonifica
I magistrati palermitani hanno anche alzato il velo su un altro affare che vedrebbe coinvolto Giovanni Giuseppe Tomasino, direttore generale del Consorzio di Bonifico Occidentale della Regione Siciliana, che avrebbe orientato gli appalti dell’ente per favorire Alessandro Vetro, imprenditore di Favara e rappresentante della Sm srl e amministratore unico della MGB Costruzioni srl che, per gli inquirenti, avrebbe versato soldi a Tomasino ed in un’occasione li avrebbe consegnati a Cuffaro ed al capogruppo della Dc, Carmelo Pace.