Turismo enogastronomico, boom in Italia e Sicilia ma Enna resta ai margini del flusso del gusto
Enna-Cronaca - 25/11/2025
Nel momento in cui il turismo enogastronomico cresce in Sicilia e nel resto d’Italia a ritmi sostenuti, la provincia di Enna sembra rimanere indietro. E non solo in termini di attrattività, come già emerso durante il Festival del Giornalismo Enogastronomico di Galati Mamertino.
Un settore in forte crescita
Eppure si tratta di un asset tra i più dinamici del comparto turistico nazionale. Secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2025 curato da AITE–Roberta Garibaldi, il settore ha registrato nel 2024 una crescita del +9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un impatto economico complessivo di 40,1 miliardi di euro. Il bacino dei cosiddetti “turisti del gusto” è oggi stimato in 14,5 milioni di persone, sempre più orientate verso esperienze autentiche: visite a cantine familiari, degustazioni, partecipazione a vendemmie e raccolte tradizionali, laboratori di cucina e percorsi nei borghi rurali.
In Sicilia va bene, ecco i territori più gettonati
In questo contesto, la Sicilia conferma di essere una delle destinazioni più desiderate dai turisti internazionali amanti del cibo e del vino. L’isola sviluppa un valore stimato in 1,28 miliardi di euro, pari al 3,2% del fatturato nazionale del settore. Federalberghi Sicilia — intervenuta durante il Festival del Giornalismo Enogastronomico tenutosi a ottobre a Galati Mamertino — ha delineato una mappa molto precisa dei territori siciliani che oggi trainano il turismo del gusto.
I più richiesti risultano: Area del Messinese, spinta dal richiamo naturale delle Eolie, dove il patrimonio enogastronomico si intreccia con quello paesaggistico; Modica, forte del richiamo internazionale del suo celebre cioccolato; Bronte e Avola, mete identitarie grazie al pistacchio e alla mandorla; Marsala e Pantelleria, che continuano ad attrarre i wine lovers con etichette iconiche, dal Marsala al Passito.
Enna fuori dai grandi flussi del turismo del gusto
In questo panorama in forte espansione, la provincia di Enna appare però quasi del tutto esclusa dai principali circuiti del turismo enogastronomico siciliano. A differenza di altre aree dell’Isola che hanno saputo valorizzare prodotti-icona o filiere radicate nel territorio, Enna non gode — al momento — di una percezione enogastronomica altrettanto definita e riconoscibile.
Piacentino non sfruttato a dovere
Eppure il territorio disporrebbe di risorse potenzialmente attrattive: produzioni cerealicole d’eccellenza, formaggi storici (come il Piacentino Ennese), eccellenze nel mondo dell’olio e realtà rurali che ben si presterebbero a un turismo lento e autentico.
Manca un brand
La mancanza di un brand territoriale forte, di itinerari strutturati, di esperienze organizzate e di una promozione coordinata fa sì che Enna resti tagliata fuori dai principali trend di crescita che stanno premiando il resto della Sicilia.
Un’occasione da non perdere
Il Libro Bianco del Turismo Enogastronomico in Sicilia sottolinea come, per crescere, servano figure professionali specializzate: hospitality manager, curatori di esperienze, community builder del gusto e professionisti capaci di integrare produzione agricola, narrazione culturale e accoglienza.
Per Enna questo potrebbe rappresentare un punto di svolta: creare esperienze, interpretare i prodotti, raccontare le comunità rurali, legare passato e innovazione. È qui che molte destinazioni vincenti stanno investendo.
Il boom del turismo del gusto non è infatti un fenomeno passeggero, ma un cambiamento strutturale nelle scelte dei viaggiatori: più autenticità, più sostenibilità, più identità.
I numeri del turismo enogastronomico
E’ la gallina dalla uova d’oro questo settore, basta andare a vedere i numeri: la spesa media giornaliera riportata è di 155 €/giorno, di cui 52 € per ristorazione e 28 € per prodotti tipici. L’enogastronomia incide per il 15% della spesa totale turistica in Italia, secondo il Rapporto 2025.
Le motivazioni dei viaggiatori
Il rapporto evidenzia che per molti turisti internazionali il cibo e il vino sono motivazioni centrali della vacanza. Ad esempio, tra gli intervistati stranieri: il 55% di tedeschi / svizzeri / austriaci e il 54% di statunitensi considerano l’Italia come meta perfetta per il turismo del gusto. Tra i fattori decisivi nella scelta della destinazione: bellezza del paesaggio rurale e presenza di ristoranti locali (oltre l’80%) secondo il report. Per i viaggiatori americani, le “esperienze tematiche” (es. vendemmia, cucina) sono molto apprezzate (69%) e anche ristoranti gourmet (59%) sono una scelta importante.