Parentopoli nella sanità, ecco i nomi dei familiari dei politici, è scontro all’Ars
news - 18/12/2025
La parola “parentopoli” irrompe nell’aula dell’Assemblea regionale siciliana e avvelena il clima politico proprio mentre la Finanziaria entra nel vivo. A far saltare il banco è un comma inserito negli articoli sulla sanità che prevede la stabilizzazione di 23 dirigenti e funzionari attualmente in regime di comando, provenienti da altre amministrazioni pubbliche e già operativi all’assessorato regionale alla Salute.
Una norma che consente loro di restare definitivamente negli uffici dove sono assegnati, senza rientrare nelle amministrazioni di origine. Un passaggio che scatena l’attacco frontale delle opposizioni, che parlano apertamente di sistema clientelare e gestione opaca del potere.
L’attacco delle opposizioni: “È una parentopoli”
Lo scontro non nasce dai banchi più rumorosi, ma arriva diretto dalla voce del presidente della Commissione Antimafia, Antonello Cracolici. Nel mirino finisce l’elenco dei “comandati”, che includerebbe – secondo le opposizioni – figure legate a politici e vertici amministrativi: la moglie del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, Maria Ferro; la figlia del dirigente generale dell’assessorato alla Salute Salvatore Iacolino, Giorgia; la moglie del ragioniere generale Ignazio Tozzo, Anna Mancuso, oltre a persone ritenute vicine ad assessori e parlamentari di Forza Italia.
«La norma sul personale comandato – attacca Cracolici – nasceva quindici anni fa e prevedeva una decina di unità al massimo. Oggi siamo oltre quota 29. Perché questo incremento esponenziale? È arrivato il momento di istituire una commissione d’inchiesta sulla sanità e sulla gestione dell’assessorato».
Il presidente dell’Antimafia collega il caso anche alle recenti vicende che coinvolgono il sistema sanitario regionale, a partire dalla gara per gli elicotteri del 118, oggetto di rilievi da parte dell’Anac: «È evidente che qualcuno ha operato con una copertura politica».
Fondi e sanità, il Pd: “Chi garantisce che servano davvero ai cittadini?”
Lo scontro si allarga all’intero capitolo sanità. Il deputato del Pd Nello Dipasquale solleva dubbi sull’utilizzo reale delle risorse: «Siamo sicuri che i fondi serviranno a curare i siciliani e non ad alimentare un sistema marcio? Le cronache e le intercettazioni degli ultimi anni impongono una riflessione seria».
Dipasquale giudica deboli le rassicurazioni dell’assessore Daniela Faraoni e annuncia una vigilanza serrata sui territori: «Se alle parole non seguiranno i fatti, siamo pronti a iniziative forti, fino alla mobilitazione».
Aula sospesa, articoli accantonati
Per abbassare la tensione, la presidenza dell’Ars sospende i lavori. Alla ripresa si decide di accantonare gli articoli dal 4 al 12 della Finanziaria, rinviando lo scontro sulla sanità. L’attenzione dell’aula si sposta così su un altro tema caldo: il comparto forestale.
Anche qui non mancano tensioni, alimentate da voci su un possibile ricorso al voto segreto da parte delle opposizioni. Alla fine, però, prevale una linea di mediazione.
Forestali, passa la norma: 23 giornate in più e 41 milioni
L’Ars approva l’articolo che prevede 23 giornate lavorative aggiuntive per tutti i 13.500 forestali siciliani, per una spesa complessiva di 41 milioni di euro. Il via libera arriva grazie a un asse inedito tra Fratelli d’Italia e Lega, con Forza Italia favorevole.
Non solo giornate in più. Nell’ambito della Finanziaria viene approvato anche il piano triennale 2026-2028 per il settore forestale e la prevenzione incendi, con uno stanziamento complessivo di oltre 873 milioni di euro. Le risorse finanzieranno prevenzione, gestione del patrimonio boschivo e rafforzamento del Corpo forestale.
Governo e maggioranza: “Risposte concrete”
L’assessore regionale al Territorio e Ambiente Giusi Savarino rivendica il risultato: «Abbiamo mantenuto un impegno. Più giornate di lavoro, nuovi mezzi, assunzioni di giovani agenti, investimenti tecnologici. È un rafforzamento strutturale della prevenzione e dell’antincendio».
Soddisfazione anche da Forza Italia, con il capogruppo Stefano Pellegrino che parla di «programmazione e stabilità», mentre Marco Intravaia sottolinea i benefici per lavoratori e territori.
Dalla Lega, Vincenzo Figuccia definisce la norma «un primo passo verso la stabilizzazione», mentre Giorgio Assenza (FdI) parla di «pagina di buona politica».
Le critiche del M5S
Più prudente il Movimento 5 Stelle. Il capogruppo Antonio De Luca vota sì alla norma ma avverte: «Il problema vero resta la struttura di comando. Il Corpo forestale è sotto organico, mancano ufficiali e dirigenti. Senza una riforma vera, il sistema resta fragile».
La Finanziaria va avanti tra strappi e mediazioni, ma il caso parentopoli ha lasciato il segno. La terza giornata d’aula si apre con un clima ancora teso e con una certezza: la battaglia politica sulla sanità siciliana è tutt’altro che chiusa, mentre il tempo stringe e il confronto si fa sempre più duro.