Acqua; Palermo: CISL, a mare 30 mln metri cubi, rischio estate
Enna-Cronaca - 27/04/2010
PALERMO – I palermitani rischiano un’estate con i rubinetti a secco. A denunciarlo è la Femca Cisl per la quale dalla “condotta Nuovo Scillato, la migliore fonte di approvvigionamento idrico della città”, finiscono a mare anziché nella case del comprensorio di Palermo, ben “mille litri al secondo di acqua purissima e a costo zero, della sorgente”. Uno sperpero che dura nel silenzio da oltre un anno, “per mancanza di manutenzione degli impianti, deficit di programmazione degli interventi e, in fin dei conti, per inadeguata gestione manageriale dei vertici Amap”, dichiara la segreteria provinciale della federazione Cisl dei servizi idrici e dell’energia. Così, punta il dito la Cisl, “si perdono drammaticamente circa 30 milioni di metri cubi d’acqua, l’anno”. E questo nonostante il bisogno idrico di Palermo. E nonostante le sollecitazioni all’intervento, di Cgil, Cisl e Uil, che lo scorso 19 marzo hanno preso carta e penna e scritto una lettera al sindaco della città, Diego Cammarata e al presidente e ai componenti del cda, di Amap spa. “Quali ragioni – chiedevano i sindacati – hanno impedito e impediscono a tutt’oggi, dopo oltre un anno, di ripristinare la piena efficienza della condotta Nuovo Scillato?”. Nessuna risposta e nessun convocazione, è seguita alla lettera. E intanto i problemi sul fronte dell’acqua si sono venuti incancrenendo, ripete la Cisl, con un’ipoteca sulla città a dispetto dell’inverno piovoso che Palermo s’è lasciato alle spalle. “Il fango, sulle grandi vasche di compensazione dell’impianto Jato, ormai è diventato cemento”, sottolinea la Femca Cisl. Quelle vasche, “quand’erano in funzione”, permettevano di non lasciare la città a secco, cosa che invece è accaduta, “ad esempio nel caso dei recenti episodi di manomissione della condotta Poma”. Inoltre, il sindacato ricorda che dei quattro impianti di potabilizzazione che servono Palermo, Gabriele, Risalaimi, Jato e Himera, quest’ultimo è chiuso per guasto alla condotta di trasporto; Gabriele e Jato funzionano al minimo a causa della cattiva tenuta mentre uno solo (Risalaimi) è perfettamente funzionante. Ma è troppo poco per Palermo, insiste la Femca Cisl, che contesta pure le “esternalizzazioni selvagge di servizi, con appalti e consulenze; il mancato pieno utilizzo del personale interno e le ingerenze clientelari che rischiano di spingere l’Amap sulla strada tracciata da altre malmesse aziende cittadine, gestite in funzione degli interessi politici e non del servizio ai cittadini”. La Cisl fa sapere quindi di riservarsi, “a partire dai prossimi giorni e tanto più nel contesto dell’evoluzione normativa del quadro di settore”, “tutte le azioni sindacali necessarie”, per impedire che Palermo si ritrovi con i rubinetti a secco.