Enna. In calo gli affitti (con contratto regolare) degli studenti universitari
Enna-city - 16/09/2010
Enna. In pieno svolgimento il mercato degli affitti per i moltissimi studenti che si sono iscritti alle facoltà dell’Università Kore . Più frenetica è, ovviamente, l’attività dei proprietari che cercano di piazzare le proprie stanze o mansarde disponibili. Lo si evidenzia dal fatto che cancelli, lampioni, porte, cartelli e qualsiasi superficie idonea, nei pressi dell’Università, dove sono attaccate le proposte di affitto corredate da piccoli striscioni con il numero di telefono. Quest’anno pare, e lo comunicano i dati delle Organizzazioni Sindacali, che una parte dei proprietari, aiutata da una parte di inquilini, abbia scelto la via del non registrare o fare dei contratti di locazione molto discutibili. A denunciarlo sono i numerosi locator, che si vedono presentare la disdetta degli studenti, che optano per l’alloggio del piano di sotto o del palazzo accanto, che offre prezzi più bassi ma rigorosamente senza contratto. Parecchi studenti chiedono di non sottoscrivere contratto di locazione. Tale pratica di fatto rende gli stessi studenti completamente liberi da qualsiasi adempienza contrattuale, e quindi liberi da qualsiasi responsabilità civile e penale per la conduzione dell’immobile. Di fatto la registrazione dei contratti di locazione ha avuto nel capoluogo un calo notevole. Il Governo nazionale dal canto suo mette in atto nuovi elementi per penalizzare i piccoli proprietari con l’istituzione della cedolare secca al 20%. “Se si considera – dichiara Luigi Scavuzzo del Sunia – che sia con il contratto a canone concordato previsto dalla legge 431/98, che con la locazione transitoria per studenti, ad esempio, il locatore gode di benefici che vanno al di là della cedolare secca. Infatti, ci sono dei benefici come l’abbattimento del 30% sulla tassa di registrazione; abbattimento del 30% sulla cedolare; abbattimento dell’ICI. Senza considerare che l’inquilino può dedurre sulla dichiarazione dei redditi l’intero canone annuo. Un proprietario, che come fascia di reddito contribuisce con un’aliquota del 27%, con la cedolare secca pagherebbe il 20%. Mentre adesso con gli abbattimenti paga il 15% – il 30% ovvero solo il 17,85%”. “Si tratta – prosegue Scavuzzo – della solita leggina borghese per favorire chi gia sta bene ovvero quei proprietari immobiliari che appartengono a fasce di reddito la cui aliquota supera il 35%. Su questo punto i sindacati di CGIL, CISL e UIL, hanno chiesto un incontro con il Governo per cercare di fare ragionare i vertici del ministero.