Enna. Ato rifiuti: Rinviata assemblea soci per assenza di 13 Sindaci

Enna. Questa mattina alla presenza dei rappresentanti dei comuni di Valguarnera, Gagliano Castelferrato, Nissoria, Assoro, Agira, Centuripe ed Aidone, si è riunita l’assemblea dei soci dell’Ato rifiuti. Presente per l’Amministrazione provinciale, l’assessore all’Ambiente, Giuseppe Amato. Argomento da trattare: approvazione bilancio 2008.

Si è aperta la discussione sulla mancata presenza degli altri sindaci componenti l’assemblea, tra l’altro rappresentanti della maggiori realtà urbane del territorio.

Su proposta dell’assessore Amato, è stato votato il rinvio dell’assemblea. Rinvio contestato dai seguenti sindaci di : Gagliano, Nissoria, Agira, Cerami, Assoro,i quali hanno dichiarato “non solo siamo contro il rinvio, ma siamo contro l’approvazione del bilancio“. Il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco si è soffermato sul senso dell’assenza politica dei primi cittadini, esortando gli assenti ad assumersi le proprie responsabilità e a partecipare alla prossima seduta dell’Ato a data di stabilire. “Ci rendiamo conto- ha detto Monaco- della gravità della problematica che ha ripercussioni sui lavoratori, sugli utenti e sull’ambiente, oltre che sui bilanci di Comuni e Provincia. Ma dobbiamo trovare una coesione per andare tutti verso una direzione. I problemi vanno affrontati e non messi da parte. Ribadisco l’invito ai sindaci tutti, nessuno escluso, di prendere parte al prossimo incontro dell’ATO”.

“La grave situazione del settore dei rifiuti in provincia di Enna, dove ormai da anni i problemi sono sempre più grandi”, è stata al centro dell’incontro del Coordinamento dei comitati dei cittadini e delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, a cui hanno partecipato per il Coordinamento Carlo Garofalo, Benedetto Murgano, Nunzio Plumari, Sebastiano Pruiti e Giuseppe Catalfamo, mentre per le organizzazioni sindacali i segretari generali Rita Magnano (Cgil), Giuseppe Aleo (Cisl), Vincenzo Mudaro (Uil) e Francesca Albano (Ugl). Lo scopo dell’incontro è stato quello “di verificare se esistono le condizioni di un’azione comune tra Comitati dei cittadini e le organizzazioni sindacali che vede da un lato la difesa dei cittadini che hanno e chiedono tariffe eque, legittime e compatibili al servizio svolto, e dall’altro la difesa dei posti di lavoro e la regolarità del pagamento dei salari in una provincia dove il tasso di disoccupazione raggiunge livelli preoccupanti dal punto di vista della stabilità sociale. Nel corso della riunione sono emerse “le lacune del sistema rifiuti e come questo è stato gestito da una classe politica intera che ha spesso cambiato casacca, ma che ha fatto parte dello stesso sistema”.

“Si rileva ancora oggi – si legge in una nota congiunta- a distanza di anni, che non esiste un piano industriale che indichi non solo come organizzare il servizio raggiungendo gli obiettivi della efficienza ed economicità, ma anche determinando il costo del servizio stesso; non si è in grado ancora oggi di conoscere l’organigramma della società di gestione e della stessa Ato; non si è in grado di sapere i debiti che il sistema ha nei confronti dei fornitori, i quali potranno causare ricadute negative anche a livello occupazionale per una possibile chiusura della loro attività; non si è in grado di sapere il gettito complessivo del servizio e le eventuali perdite accumulate dal settore che ricadranno sui cittadini, in quanto i Comuni dovranno coprire tali perdite, probabilmente subendo il dissesto finanziario; non si è in grado di giudicare se possono essere fatti tagli di spese improduttive e superflue, perché i bilanci degli ultimi due esercizi non sono stati approvati”. Quindi, il Coordinamento dei comitati e le organizzazioni sindacali hanno convenuto “di dare la propria disponibilità ad eventuali tavoli tecnici dove si possa discutere del rilancio complessivo del settore, cercando di garantire gli utenti da un lato e i lavoratori dall’altro, e per questo chiedono che la politica ed i sindaci, in primo luogo, facciano scelte che assicurino una discontinuità rispetto al passato; il dialogo ed i tavoli tecnici non possono vedere seduti i protagonisti e gli attori che in questi anni si sono susseguiti alla guida del settore e che sono la causa principale dell’attuale sfascio. L’incontro si è concluso con l’impegno “di tornare a vedersi per incominciare a concordare altre linee di azioni forti, nel caso in cui non si arrivi a soluzioni condivise dagli utenti e dai lavoratori, e per approfondire e concordare le soluzioni tecniche da sottoporre al nuovo eventuale management”.

 G.L.