Enna. Cesis dismesso, Mpa e PdL battuti in aula. Confusione politica alla Provincia
Enna-city - 01/12/2010
Enna. Il consiglio provinciale ha approvato un ordine del giorno che sostanzialmente dismette il Cesis, in crisi finanziaria e con il capitale sociale abbondantemente decurtato, mentre PdL e MpA sono stati battuti in aula dall’altra parte del centrodestra. Situazione politica caotica all’interno del consiglio provinciale laddove non esiste più una maggioranza e una minoranza, ma accoppiamenti estemporanei e dovuti al fatto casuale, mentre i genitori dei disabili hanno protestato in aula per la mancata approvazione dei contributi da assegnare al Centro Regionale di Riabilitazione. Quello che non è stato condivisibile è il fatto che siano stati messi in contrapposizione il Cesis, che ha avuto ed avrebbe un suo compito, con il contributo da dare al Csr, che ha una funzione sociale di notevole importanza. In anteprima del consiglio provinciale c’era stato un accordo tra MpA e PdL, che cercavano di difendere determinate posizioni di propri iscritti ed a questo proposito avevano presentato, in aula, un ordine del giorno per la trasformazione del Cesis in società srl; un ordine del giorno che era in contrapposizione a quello, presentato dal presidente Monaco, che voleva la dismissione. L’ordine del giorno del presidente è stato votato favorevolmente da otto consiglieri (3 gruppo Federato, 2 Udc, Lupo(Pci) e Colianni (PLI) e Regalbuto (PdL), e gli stessi hanno bocciato l’ordine del giorno, presentato da MpA e Pdl; il Pd in questa vicenda non ha preso posizione perché era uscito dall’aula. Tutto questo sta a testimoniare come il consiglio provinciale sia entrato in una fase di grande confusione perché,ormai, all’interno si naviga a vista e può succedere di tutti in quanto non esiste una maggioranza e non esiste una minoranza con qualche consigliere che saltella da una parte all’altra. In queste condizioni è anche evidente che il consiglio provinciale diventa poco produttivo, diventa sempre provvisorio perché molto spesso manca e mancherà il numero legale per l’atteggiamento ostruzionistico ora del centrodestra che è in contrapposizione al presidente Monaco o del centrosinistra che non condivide la politica dell’amministrazione. Difficile che si possa trovare una soluzione valida, perché dovrebbe prevalere il buon senso e questo allo stato attuale non esiste, anche quando si parla di problemi sociali di una certa entità come sostenere finanziariamente coloro che ne hanno tanto bisogno, come i disabili.
Il Cesis (Centro Sicilia Servizi) nasce nel 1991 con l’impegnativo compito di gestire il Patto Territoriale della Provincia di Enna, che aveva avuto assegnati ben 180 miliardi delle vecchie lire per sostenere la nascita di aziende, operanti in diversi settori, e tra questi il Pastificio Cerere, attualmente attivo. Un Cesis che ha avuto come primo presidente Paolo Colianni, allora appartenente al gruppo dirigente della Democrazia Cristiana, ed oggi deputato regionale del MpA, al quale seguirono Sebo Leanza, quindi Rosario Agozzino, che è stato anche presidente di SiciliAmbiente, quindi Giuseppe Gallo, che si era dimesso al momento del successo del centrodestra alle elezioni provinciali, rimasto dopo per qualche mese su invito dello stesso presidente Monaco, lasciando la struttura senza debiti, e subito dopo è stato nominato Ones Benintende, coordinatore provinciale del MpA. Il Cesis, gestito dalla Provincia regionale, allo stato attuale, ha sette dipendenti, ed ha contatti frequenti con 12 docenti che partecipano alla organizzazione dei corsi di formazione, che è uno degli impegni più importanti della struttura, la quale dovrebbe anche essere organo di controllo del Patto dell’Agricoltura della provincia, che recentemente ha avuto un finanziamento di un milione 980 mila euro ed avrebbe dovuto essere un sostentamento concreto per le aziende agricole della provincia ennese, che si trovano in grande difficoltà a causa della crisi che sta investendo tutte le attività produttive. Sulla dismissione del Cesis è stato detto che il “centro destra ha voluto smantellare tutto quello che il centrosinistra ha creato in venti anni, solo che, in alternativa, non ha creato nulla; ha solo affossato quello che il centrodestra ritiene essere penalizzante per la collettività ennese, specie per quanto riguarda il settore delle attività produttive.