Catenanuova. Scarcerato l’undicesimo arrestato dell’operazione Fiumevecchio

Era stato l’undicesimo ad essere arrestato nell’operazione antimafia “Fiumevecchio”, ma pare che dalle ulteriori indagini non sia lui l’uomo intercettato dai carabinieri durante le indagini. Vito Calì, 49 anni di Catenanuova , ex carabiniere già coinvolto e prosciolto in un’inchiesta antimafia, è stato scarcerato ieri. Resta, comunque, indagato per associazione mafiosa, ma il tribunale del Riesame non ha ritenuto che esistano “gravi indizi”. Calì s’era costituito la sera del 26 maggio alla caserma dei carabinieri di piazza Verga a Catania perché quando è scattata l’operazione si trovava fuori sede. Ora è stata scarcerato su decisione del tribunale del riesame, accogliendo il ricorso presentati dai suoi difensori, avvocati Danilo Tipo ed Ettore Grippaldi, annullando di fatto l’ordinanza del gip Massimo Lauricella, chiesta della Dda. L’ex carabiniere era finito tra quelli interessati all’operazione Fiumevecchio perché in alcune intercettazioni si parlerebbe un certo “Vito”, vicinissimo a Massimo Grasso, Maurizio e Salvatore Prestifilippo Cirimbolo, ucciso nel luglio del 2008. Assieme a Maurizio, fratello della vittima, questo Vito avrebbe parlato di colpire Filippo Passalacqua che dalla Dda veniva giudicato come reggente della famiglia, dopo la morte di Prestifilippo Cirimbolo. Vito Calì ha negato d’essere la persona intercettata e per i difensori non ci sarebbe alcuna prova. Il tribunale del Riesame ha, quindi, accolto la richiesta dei difensori. L’ex carabiniere, che prestava servizio a Caltanissetta, era stato coinvolto in un’altra operazione antimafia, detta Piazza Pulita, compiuta nel 1998, ma anche in questo caso se ne uscì assolto con formula piena. Nel 2003 fu reintegrato in servizio ma poi si congedò. Il tribunale del Riesame ha rigettato, invece, il ricorso di Giuseppe Pecorino di Agira, il cui arresto era stato impugnato dal difensore. Il tribunale dovrà esaminare la richiesta su Passalacqua e Antonino Mavica, difesi dall’avvocato Antonio Impellizzeri, mentre questa mattina sarà esaminato il ricorso dell’avvocato Giovanni Palermo, che difende Maurizio Prestifilippo Cirimbolo. Per gli altri arrestati, tra cui Prospero Riccombeni e Salvatore Leonardi, difesi dall’avvocato Egidio La Malfa, quindi Giuseppe Girasole, difeso dagli avvocati La Malfa e Aldo Di Marco, e Massimo Grasso, difeso dall’avvocato Gabriele Cantaro, se ne parlerà la prossima settimana.