Cgil, Cisl e Uil: Invalidità, troppi ritardi per scartoffie

“Il ritardo nel riconoscimento delle invalidità civili, in Sicilia, tocca livelli intollerabili a causa delle vecchie procedure cartacee impiegate dalle amministrazioni”.

Lo denunciano Cgil, Cisl e Uil siciliane dopo le proteste montate nelle ultime settimane in varie province, anche con richieste d’intervento alle prefetture, avanzate dai sindacati. Dati alla mano, nel 2010, fanno sapere i confederali, delle 227 mila domande presentate, solo il 20% è stato chiuso telematicamente. La provincia che ha registrato il risultato peggiore è Messina con lo 0% di istanze trasmesse da pc a pc. Seguono Catania con il 6% e Palermo con il 12%. Le percentuali sono risultate invece più significative a Siracusa (58%) e Caltanissetta, con il 45%. Nel 2011 la situazione cambia. È salito, infatti, il numero dei verbali sanitari chiusi, che sfiora ora il 48%. Ma mentre per alcune realtà, come Enna, Caltanissetta e Siracusa, siamo vicini al 100% di istanze chiuse telematicamente, Messina rimane ultima in classifica con il 6% seguita da Catania col 27% e Palermo con il 49%. “Ciò significa – sostengono i segretari Mariella Maggio, Maurizio Bernava e Claudio Barone – che ancora oggi, in diverse province, non è partito l’utilizzo delle procedure informatiche e che ci si ostina a far uso di scartoffie”. La matassa ha cominciato a ingabugliarsi a seguito dell’affidamento alle commissioni mediche presso le Asp, un anno e mezzo fa, dell’esame delle istanze. La conseguenza è, insistono i sindacati, “una situazione che, oltre a ritardi inaccettabili e sprechi, si traduce in un deficit di trasparenza in un settore in cui non mancano i faccendieri che è stato fin troppo spesso soggetto a comportamenti opachi e persino illegali”. “Non è possibile – affermano Maggio, Bernava e Barone – che i cittadini bisognosi di trattamenti di invalidità siano penalizzati da questa assurda resistenza all’applicazione delle procedure informatiche, che consentirebbero velocità, tracciabilità e trasparenza”. E i sindacati continuano: “Se non si interviene subito, la situazione esplode. Ogni giorno assistiamo famiglie esasperate che protestano presso gli uffici dell’Inps, dove non ricevono risposte adeguate”.
Cgil Cisl e Uil hanno quindi chiesto all’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, di partecipare a un incontro sul tema fissato per lunedì 27 giugno, assieme ai vertici regionali dell’Inps e ai direttori delle Asp. L’obiettivo è stabilire l’attivazione di “procedure elettroniche, corrette ed efficaci, nel segno dell’equità”.