Legalità ed equità: Cgil, appello a forze sociali
Enna-Cronaca - 24/06/2011
Un appello alle forze economiche e sociali a costruire un “programma essenziale per la legalita’ e l’equita’ da consegnare alle istituzioni e ai partiti”: a lanciarlo la segretaria generale della Cgil Sicilia, Mariella Maggio, nel corso della conferenza sulla legalita’ organizzata dal sindacato, che si conclude oggi a Catania. Partiti e istitituzioni non invitati a partecipare all’iniziativa del sindacato, che ha visto gli interventi di rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, magistrati e docenti universitari, “non per qualunquismo o spirito di antipolitica- ha sottolineato Maggio- ma perche’ la Cgil ritiene indispensabile che sia la societa’ civile, il reticolo democratico associativo, a porsi come protagonista del confronto che va chiesto prima possibile alle istituzioni politiche”. La Cgil ha gia’ alcune proposte come quella di “confiscare e riutilizzare ai fini sociali non solo i beni sottratti ai mafiosi – ha sostenuto la sindacalista- ma anche la ricchezza figlia del malaffare e della corruzione”. E quella di “arricchire e ampliare il codice etico delle imprese, battendo ad esempio sul tema della responsabilita’ dell’azienda madre negli appalti”. L’iniziativa delle forze sociali ed economiche, per la leader della Cgil nell’isola, si rende necessaria perche’ “provvedimenti come la recente legge sugli appalti apprezzabili e frutto di concertazione – ha rilevato- non sono sufficienti. Ci vuole invece un intervento sistemico- ha sottolineato- contro il sistema delle illegalita’ e della corruzione che punti, oltre che ad esprimere lo sdegno e a una opzione di natura etica, a costruire responsabilmente la Sicilia della legalita’ e dell’equita’”. Un binomio, quest’ultimo, su cui la Cgil, -che si propone come “casa aperta” di chi difende la Costituzione ed e’ in prima linea contro le illegalita’, a partire dai magistrati e dagli esponenti delle forze dell’ordine, oltre che delle nuove generazioni- ha voluto focalizzare l’attenzione con questa manifestazione a Catania, “con la convinzione che l’illegalita’- ha sostenuto la Maggio- produca iniquita’ e contribuisca alle disuguaglianze e all’ ingiusta distribuzione del reddito”. In quest’ottica, per il sindacato, oltre alla lotta alle mafie (la cui “economia” , drammaticamente, oscilla ogni anno tra i 7 e i 9 punti del Pil), “diviene fondamentale contrastare adeguatamente l’evasione fiscale (quantificata da fonti autorevoli in 150 miliardi di euro l’anno), giungere a un uso equo delle risorse pubbliche e ad un equilibrio tra partecipazione alla produzione di ricchezza e sua distribuzione, contrastare l’economia sommersa e il lavoro nero, dare giusta centralita’ al lavoro ed equilibrio al welfare”. La Cgil propone dunque un’azione delle forze sociali ed economiche mirata a contrastare efficacemente quella “economia parallela che con l’intreccio di mafia e corruzione- ha sostenuto Mariella Maggio- centrifuga commerci, imprese, forze economiche sane, concorrenze leali di mercato, diritti dei lavoratori”. Una battaglia per la legalita’, dunque, “non solo come emergenza legata alla criminalita’ organizzata, ma – e’ la tesi della Cgil- che va estesa a tutto campo: nell’economia, nelle istituzioni, nella pubblica amministrazione, nel sistema delle imprese”.