Enna: Trasporto disabili, Scillia non ci sta e replica

“Mi dispiace veramente apprendere come i problemi della città e l’impegno nel risolverli diventi facile oggetto per gli attacchi personali, sicuramente più opportuni rispetto alle giustificazioni”. Esordisce così il consigliere comunale ennese, Biagio Scillia, all’indomani della pepata risposta dell’Assessore Salvo Notararigo e del consigliere comunale Falzone sul trasporto dei disabile. L’intervento di Scillia ha acceso un dibattito che ha portato a della accuse a Scillia che non ci sta e risponde: “Tengo a precisare, per chi non abbia letto attentamente il mio comunicato, che sono a conoscenza della voce di spesa inserita nel bilancio e delle promesse di rinnovo della convenzione al CSR per il trasporto disabili, poiché più volte anche in commissione me ne sono occupato personalmente. Purtroppo, quello che mi risulta dalle dirette fonti, tanto dell’amministrazione comunale quanto del CSR è, però, che dal 1 Gennaio si attende il rinnovo della convenzione ed a oggi nonostante le continue lamentele del CSR che è costretto a sobbarcarsi l’intero costo del servizio, questo non è avvenuto”. Da qui, dice Scillia, “due note di sollecito presentate all’Amministrazione, forse passate inosservate visto che l’Assessore non ne fa menzione. L’attuale situazione si è verifica già in passato tanto che negli anni, diversi sono stati i provvedimenti giudiziari a carico dell’amministrazione più volte morosa di non aver provveduto al servizio, essendo il trasporto disabili un obbligo di legge, ma forse anche questo è sfuggito all’Assessore”. Scillia ha poi concluso ricordando all’assessore Notararigo che “il bilancio è stato già approvato quindi al posto di insultarmi e prendere tempo nascondendosi dietro la burocrazia perché non prova a spiegarmi come mai non sia stata prodotta ancora la convenzione. Ritengo che interessarsi di problematiche delicate come la disabilità, cercando di accelerare le inadempienze burocratiche, non è certo strumentalizzare il problema ma forse usare la politica al fine di agevolarlo.
Se gli insulti alla mia persona serviranno ad accelerare la stipula del documento allora insultatemi pure”.