Enna. Distretto turistico per la valorizzazione della Venere
Enna-Provincia - 02/08/2011
Enna. La Provincia regionale per prima ed i comuni di Aidone e Piazza Armerina sono in trepida attesa in quanto si aspetta da un giorno all’altro che il “Distretto Turistico Regionale per la valorizzazione della Venere di Morgantina” possa ricevere l’approvazione e nel contempo il finanziamento perché c’è molto da fare se si vuole veramente valorizzare, sul piano turistico, le bellezze dei territori di cui fanno parte i comuni che partecipano al distretto. La costituzione del distretto turistico parte dalla valorizzazione della Venere di Morgantina, rientrata dopo decenni dal Paul Getty Museum di Malibu e si vuole sfruttare gli effetti dell’interesse mediatico e culturale che si accenderà sul rientro della Venere al territorio ennese.
L’area relativa all’iniziativa del distretto turistico interessa una superficie complessiva di 1.535,51 kmq, con consistenza demografica di 117.797 unità (popolazione residente al 31 dicembre 2009), interessa i comuni di Aidone, Centuripe, Enna, Leonforte e Piazza Armerina, situati in provincia di Enna, ed i comuni di Caltagirone e San Michele di Ganzaria, situati in provincia di Catania.
Nell’area interessata all’iniziativa sono ubicati 2.523 esercizi commerciali. La posizione centrale – dichiara il presidente della Provincia Giuseppe Monaco – offre potenzialità di interconnessione con tutto il sistema regionale e la particolare condizione geografica del territorio non può non essere, quindi, strettamente connessa con la viabilità, per la quale si evidenzia una rilevante carenza nella dotazione infrastrutturale, con un indicatore quasi dimezzato rispetto al valore italiano”.
“Il territorio – prosegue il presidente Monaco – ha una dotazione culturale piuttosto ricca e diffusa ma pochissimo valorizzata e un considerevole patrimonio naturale ben tutelato ma anch’esso poco valorizzato. Negli strumenti di programmazione e pianificazione redatti in ambito provinciale si rintracciano poche idee e progetti di sviluppo che facciano riferimento concreto a questi due elementi. In provincia di Enna le politiche e le pratiche connesse con la valorizzazione del patrimonio culturale sono state piuttosto deboli e ne è un esempio molto emblematico il rapporto tra il territorio e la Villa romana del Casale di Piazza Armerina, uno dei siti siciliani più visitati, capace fino ad ora di produrre solo un modesto indotto economico ascrivibile quasi esclusivamente alle discutibili attività commerciali ubicate all’esterno della Villa che trasmettono, peraltro, un’immagine poco felice per un bene dell’Unesco. Esiste una consistente “massa” di visitatori mordi e fuggi, che non completano il loro itinerario visitando altri siti o città vicine, ma che semplicemente passano da una provincia all’altra in tour organizzati che li trasportano in autobus lungo le tradizionali rotte esemplificate da un itinerario tipo in vendita presso le agenzie”.
In assenza di un moderno sistema di valorizzazione fondato innanzitutto sulla conoscenza della straordinaria importanza del bene in rapporto alla storia e al paesaggio della Sicilia, la Villa del Casale continuerà a restare un luogo estraneo per i siciliani e per i turisti uno dei tanti motivi per ricordare la bellezza dell’Isola. L’analisi della domanda turistica evidenzia il volume contenuto delle presenze, anche in rapporto alla esigua capacità ricettiva del territorio. Pertanto, i turisti si caratterizzano per una contenuta capacità di spesa, conseguenza della limitata permanenza sul territorio e dell’elevata incidenza della domanda di prossimità. Inoltre la domanda appare scarsamente differenziata, legata come è al carattere pressoché monotematico della fruizione turistica, limitata ad una gamma esigua di emergenze di interesse prevalentemente archeologico, e alla preponderante modalità escursionistica della frequentazione, pertanto indirizzata ad una conoscenza fugace e non approfondita del territorio. A questo si aggiunga che la distribuzione dei flussi appare disomogenea, essendo condizionata dalla generale scarsa disponibilità ricettiva, prevalentemente concentrata nei comprensori di Enna/Pergusa e Piazza Armerina, e dalla capacità di attrazione di mete circoscritte incondivisa dal resto del territorio. Esemplificativa, a tale proposito, è la percentuale marginale di turisti (10-15%) che estendono la visita dai mosaici della Villa Romana del Casale al nucleo storico di Piazza Armerina. La provincia ennese, tuttavia, presenta una dotazione di risorse potenzialmente in grado di innalzare il territorio a dignità di destinazione turistica a stanzialità prolungata, seppure nel contesto di un soggiorno che include altre componenti regionali. In ordine ai comuni di Caltagirone e San Michele di Ganzaria, il comprensorio presenta zone di rilevante interesse storico-culturale, archeologico e paesaggistico che potrebbero consentire grandi flussi turistici nel territorio. Tra l’altro Caltagirone ha la possibilità di sfruttare per lo sviluppo di questo settore, l’inserimento nella “World Heritage List” (WHL) dell’Unesco come “patrimonio mondiale dell’Umanità”.