Soppressione provincia Enna, area Letta del PD: allargare i confini ai centri nebroidei e marittimi

Enna. I rappresentanti dell’area Letta del P.D. ennese, il Consigliere provinciale Franco Costanza, già Sindaco di Villarosa e Salvo Notararigo, Assessore al Comune di Enna, già Consigliere provinciale hanno fatto sentire la loro voce sulla paventata soppressione della provincia e la costituzione dei liberi consorzi. Questa la loro dichiarazione:
“La soppressione di una entità geo-politica, sia essa regione, provincia o comune, non può prescindere da considerazioni storiche, culturali, territoriali ed antropiche, che sono il legante ideale che determina, comunque, l’unità di quella comunità e di quel territorio.
Il potere legislativo può deciderne la istituzione e la soppressione, ma certamente, se il disposto non tiene conto dei valori fondanti ed il paradigma è solo la entità territoriale o la popolazione residente senza tenere conto degli altri fattori, rischia di non rendere giustizia nel senso più pieno dell’accezione e di non perseguire, quindi, un riassetto o un riequilibrio valido in senso lato.
Sotto il profilo costituzionale, la regione siciliana a statuto speciale e con ampi poteri in materia, ha sovranità legislativa ed in questo senso si è già espressa per la costituzione dei liberi consorzi tra comuni.
La provincia di Enna è delimitata geograficamente da un area interna senza sbocchi sul mare e confina a nord con la provincia di Messina, il cui territorio è prossimo a quello ennese, dove molti centri urbani nebroidei e marittimi, da tempo e reiteratamente, hanno espresso formalmente anche con delibere consiliari, la volontà di adesione alla vicina provincia di Enna.
Sono i comuni di Capizzi, Mistretta, Castel di Lucio, Motta d’Affermo, Tusa, Reitano, Cesarò, S: Teodoro, S. Stefano di Camastra ed altri comuni rivieraschi e montani, molto lontani da Messina e poco serviti da viabilità confacente e servizi provinciali adeguati.
Sempre a nord del territorio, in provincia di Palermo ricade il comune di Alimena il quale dista appena 30 km dal capoluogo ennese ed altri comuni dell’area madonita, quali, Bompietro, Blufi, le Petralie, Gangi che distano da noi mediamente meno di 50 km. e che in una logica condivisa di istituzione di liberi consorzi potrebbero trovare affinità e convenienza per aderire, nell’ambito di una progettualità complessiva di sviluppo delle aree interne e di valorizzazione specifica delle potenzialità di ogni singolo comune e di ogni specifica entità territoriale, economica e culturale.
In questa ottica è indispensabile non chiudersi in arroccamenti o ricerca di eccezioni rispetto a normative in itinere e comunque rispetto ad un comune sentire sull’abrogazione delle province che va da destra a sinistra e da nord a sud. Sarebbe invece indispensabile ricercare soluzioni diverse che passano attraverso l’unione o i consorzi di comuni e che abbiano come denominatore comune storia, tradizioni, collocazione geografica, vicinanza, vocazioni territoriali…
Fermo restando che il parametro dei 300.000,00 abitanti indicato nel Decreto Legge del Governo Nazionale è illogico e non tiene in nessuna considerazione quello territoriale, è necessario ripensare ad una “provincia” o “consorzio” (lo si chiami come si vuole) policentrico e quindi localizzare nei vari centri, strutture, servizi pubblici, istituzioni che sono, invece, storicamente dislocate ed accentrate nel comune capoluogo ad Enna come a Pistoia, a Palermo come a Pavia. Probabilmente può essere più significativo, per esempio, disporre di un comando di guardia di Finanza in una località portuale piuttosto che in montagna.
Un percorso di questo tipo sarà disposto invece che con decisioni assunte al vertice, con un processo che coinvolga i livelli politici ed i quadri intermedi produttivi e sociali dei vari territori interessati al percorso stesso e che coinvolga, altresì, i livelli amministrativi e gestionali passando dall’interessamento dei cittadini che abitano i vari territori.
Da settembre è già possibile cominciare a volare alto e ragionare in termini concreti delle possibilità di attuazione”.