Enna: Una fucina di allegria il laboratorio Teatro dei Territori

Il teatro è finzione, non falsità, questa la massima espressa nei primi due incontri svoltisi al Centro polifunzionale di Enna, del laboratorio “Teatro dei Territori”, giunto alla sua 4° edizione. Voluto ed organizzato dagli assessorati alla cultura, ed alle politiche Sociali e Giovanili, dall’associazione Estreusa, che si occuperà di curare il laboratorio, dall’ “Mda Produzioni Danza” che si occuperà delle produzioni nelle quali inserire alcuni dei partecipanti, e da i “Teatri di Pietra”, che accoglierà invece le produzioni. L’organizzazione generale è a cura di Walter Amorelli; il responsabile del progetto, è Aurelio Gatti. I docenti che cureranno gli incontri compresi tra marzo e maggio saranno: l’attrice e regista Cinzia Maccagnano, che ha già presieduto ai primi due incontri; gli attori Paola Greco, Filippo Luna, Stefania Zappalà, Antonio Venutrino; i coreografi Giovanna Velardi e Giorgio Napolitano; la vocalista Stefania Patanè; il regista Vittorio Vaccaro e gli interventi del regista e direttore artistico Nuovo Montevergini, Alfio Scuderi, e del compositore Carlo Muratori. Il corso è finalizzato alla formazione di “attori e operatori” nel campo teatrale e nella creazione e produzione dello spettacolo dal vivo, per una durata di 70 ore di cui venti applicative, e solo 10 tra i partecipanti verranno inseriti in produzioni teatrali, e 2 nell’ambito della promozione culturale e dell’organizzazione teatrale.
“Il corso ha anzitutto funzione sociale e di orientamento, e poi la formazione, dell’attore, che se c’è, emergerà; infatti tra tutti i partecipanti delle 4 edizioni, ben 15 sono in giro per l’Italia in compagnie o scuole professionali, perché han sentito l’esigenza di proseguire il percorso qui iniziato. La funzione sociale è testimoniata dal fatto che si è voluto puntare su un insegnamento variegato di più docenti, che offriranno diversi spunti di lavoro ed apprendimento. Il nostro desiderio sarebbe quello di formare una compagnia di attori, che possa usufruire dei giusti spazi ed opportunità, senza la necessità di dover migrare”.
Variano le età, le competenze, le capacità, ed anche i percorsi che seguiranno al termine del corso, un’unica cosa accomuna i partecipanti: la necessità di scoprire se stessi nella verità delle proprie azioni.

Livia D