Per chiusura strade da Troina per Catania solo tre ore!

Troina. Per dirla alla maniera di Ennio Flaino, la chiusura al transito della strada statale 575 Troina- Ponte Maccarrone è grave, ma non è seria. Con l’ordinanza n. 57 del 19 febbraio 2010, l’Anas ha disposto con decorrenza immediata la chiusura al transito veicolare della strada statale 575, lunga 32 km e 700 m. Ma dalla allora non ha fatto nulla per riaprirla al transito veicolare. Nella stessa ordinanza, c’ è scritto che “il transito sarà consentito ai soli residenti”, senza specificare se si tratta di transito veicolare o pedonale. La 575 è la strada di collegamento con Catania dei Comuni di Capizzi, Cerami e Troina. La strada, che inizia da Troina, ricade in parte nel territorio di Troina, fino a Ponte Romano. Dal Ponte Romano fino al Ponte Maccarrone, attraversa il territorio dei Comuni di Randazzo e Centuripe. Sono gli abitanti di Troina, Randazzo e Centuripe ai quali è consentito transitare sulla statale 575? Non è domanda peregrina, perché il significato letterale della frase “il transito sarà consentito ai soli residenti” sembra suggerire quest’interpretazione. Ma bisogna andarci, cauti perché il linguaggio è suscettibile di interpretazione ambigua. Ma al di là di quale potrà essere la corretta interpretazione di quella frase, ai randazzesi ed ai centuripini la statale 575 chiusa al transito da due mesi non gli fa né caldo né freddo perché questa strada non riveste alcun interesse per i loro spostamenti verso Catania. Ai troinesi questa strada interessa, e come interessa, perché è l’unica strada che gli consente un collegamento rapido con Catania. Essendo residenti nel Comune in cui ricade un tratto abbastanza lungo della 575, ai troinesi dovrebbe essere consentito il transito veicolare. Non dovrebbe essere consentito il transito ai capitini ed ai ceramesi, per i quali questa strada, pur non attraversando il territorio dei loro Comuni, è di importanza cruciale, come lo è per i troinesi. Gli assicuratori fanno sapere che, in caso di incidente automobilistico sulla 575, fino a quando rimarrà in vigore quell’ordinanza dell’Anas, le loro società d’assicurazione non cacceranno fuori un centesimo. L’autobus di linea dell’Isea, che collega Troina, Cerami e Capizzi con Catania, da quando l’Anas ha emesso quell’ordinanza non passa più dalla 575, ma fa il percorso per Cesarò-Bronte che, per i malcapitati viaggiatori, significa tre ore di viaggio di andata per Catania e 3 ore di ritorno da Catania. Eppure anche i passeggeri dell’Isea sono residenti a Troina. E poi, per i residenti, i pericoli in cui ci può imbattere percorrendo la 575 hanno un occhio di riguardo per i residenti mentre ai non residenti non riservano alcuna attenzione?

Silvano Privitera