Valguarnera: “Ricercasi” sito archeologico di contrada Marcato

Valguarnera- Il capogruppo consiliare dell’MpA Enrico Scozzarella chiede alla nuova amministrazione comunale guidata dal neo sindaco Sebo Leanza notizie sul sito archeologico di contrada Marcato scoperto nel 1992 e del quale si sono perse da allora le tracce. Il consigliere di opposizione chiede inoltre al presidente del consiglio Giuseppe Arcuria, di voler convocare una apposita seduta al fine di dare sulla questione, un indirizzo politico al governo cittadino. Scozzarella attraverso una nota- rileva che il progetto è fermo da tempo a Roma presso la società Aurcus. ”Il mancato investimento su esso –afferma- penalizza il turismo e lo sviluppo economico di Valguarnera.” Un sito venuto alla luce nel lontano 92’ in seguito a lavori di scavo disposti dalla sovrintendenza di Enna e che portarono alla luce diversi interessantissimi reperti riconducibili ad un periodo cronologico assai ampio a testimonianza del sovrapporsi di diverse civiltà. Tale indagine archeologica fu ultimata nel 99’, dunque ben 12 anni fa, e dopo l’iniziale entusiasmo sull’intera vicenda scese l’oblio. Si tratta di insediamenti di immenso interesse che investono un arco temporale che dalle fasi preistoriche giungono all’età bizantina. I lavori di scavo, erano stati finanziati dalla Regione siciliana e costati 100 milioni di lire. Dai lavori vennero alla luce frammenti della “cultura di Diana” risalenti al 4° millennio, nonché i resti di una capanna databili al 3° millennio. Nella parte alta di un costone roccioso, furono scoperte inoltre molteplici tombe a grotticella artificiale. Tra queste, era stato ritrovato uno scheletro umano della tarda età del rame e una variegata e cospicua presenza di ceramiche di diverse culture risalenti alla prima età del bronzo. C’erano tutte le premesse che Valguarnera potesse assurgere a meta culturale, perchè si trattava –come spiegò l’archeologo Lorenzo Guzzardi- di una grossissima scoperta non solo per il valore intrinseco, ma perchè gli insediamenti abitativi ritrovati attestavano che le origini di Valguarnera risalenti sino a quel momento al 600’, potevano erano essere databili ad un’epoca molto anteriore.” “Oggi quei reperti –conclude Scozzarella- sembrano essere stati dimenticati in qualche polveroso magazzino e la zona in questione si presenta infestata da erbacce selvatiche che più volte, nei caldi periodi estivi, hanno favorito pericolosi incendi.” Il compito di rimuovere le acque dopo anni di silenzi, aspetta ora alla nuova amministrazione il cui completamento dell’opera favorirebbe l’ingresso di diritto nel distretto turistico ennese assieme a Enna, Centuripe, Leonforte, Piazza Armerina e Aidone e che costituirebbe assieme all’antiquarium di piazza Tuttobene, con l’arrivo della Venere di Morgantina, un luogo di transito di primissimo piano.

Rino Caltagirone