Rifiuti: Cgil, in 11 anni niente di fatto e oggi stessi rischi di ieri

Palermo – Undici anni di piani, commissariamenti e deroghe alle leggi per non cambiare nulla. E’ questa la storia dell’emergenza rifiuti in Sicilia raccontata in una video- inchiesta della Cgil siciliana presentata oggi e che il 22 novembre sara’ illustrato ad Enna al partneriato sociale. Trentacinque minuti di filmati e interviste per raccontare il nulla di fatto che avvicina pericolosamente la Sicilia alla Campania, per illustrare “un’emergenza che- come ha detto la segretaria generale della Cgil regionale, Mariella Maggio- sembra costruita ad hoc per interessi che non sono quelli dei cittadini”. E’ questo che racconta il filmato- denuncia “fatto con l’obiettivo di spingere le istituzioni- ha sottolineato Maggio- a non ripetere gli errori del passato recente, mentre cio’ che sta accadendo sembra costruito sullo stesso copione”. Si e’ di nuovo a un commissariamento, meccanismo che porto’ al progetto dei 4 termovalorizzatori di Cuffaro; con piani inattuati, come quello sulla riduzione degli Ato e il ripiano dei debiti (un miliardo di euro) e con“un nuovo piano frettolosamente inviato a Roma- ha sostenuto la Maggio- concepito eludendo il passaggio fondamentale della concertazione e partecipazione democratica. Piano che – ha aggiunto- rischia peraltro di finire nel tritatutto delle beghe politiche tra Lombardo e il Pdl di cui e’ esponente il ministro dell’ambiente, che ha anticipato un suo giudizio negativo”. Le immagini che scorrono confermano la drammaticita’ della situazione, ieri come oggi, e danno l’occasione al sindacato di ribadire la netta contrarieta’ al regime commissariale “che ha inspiegabilmente seguito – ha rilevato la Maggio- un piano come quello dell’assessore Carmelo Russo, che poteva essere un buon punto di partenza” e che, ha sottolineato Antonio Riolo, della segreteria regionale Cgil, “rischia di riprodurre in Sicilia il modello ‘Protezione civile”, con deroghe alle leggi, discrezionalita’, malaffare”. Ma anche, ha aggiunto la Maggio, per “sottolineare la nostra grande preoccupazione che il commissariamento sia funzionale a fare rientrare dalla finestra cio’ che si e’ cercato di buttare fuori, che si tratti dell’affare termovalorizzatori o di quelli legati alle megadiscariche, con i rischi che ne conseguono anche di infiltrazioni mafiose”. La questione rifiuti, dice la Cgil, va invece vista nell’interesse esclusivo della collettivita’. “Un’impostazione di tipo europeo- ha rilevato Michele Pagliaro, della segreteria regionale- consentirebbe di sviluppare una filiera che da’ anche sviluppo e occupazione”. Sono “riduzione, raccolta differenziata, riciclo e riutilizzo”, ha spiegato Alfio La Rosa, del dipartimento territorio e ambiente della Cgil, “i cardini di una politica dei rifiuti efficiente”. Cardini di un piano che il sindacato chiede venga discusso con le parti sociali e con le comunita’ locali al piu’ presto e varato in un regime di ordinarieta’. “Il settore- ha detto Maggio- va ricondotto a trasparenza, piena legalita’, partecipazione democratica, efficienza, attraverso azioni e messaggi chiari a una collettivita’ della quale bisogna recuperare la fiducia. I rifiuti- ha sottolineato la segretaria della Cgil- non devono essere un affare per pochi ma un’opportunita’ anche di sviluppo civile ed economico”.