Enna: Pesanti condanne per lo smercio di droga nel locale “I Vecchi Tempi”

Enna. Pesanti condanne sono arrivate per Massimo Di Francesco, 38 anni, titolare del locale “I vecchi tempi”, difeso dall’avvocato Ticino, che si trovava vicino il Duomo, e per Fabio Catalano, 35 anni, suo ex collaboratore, difeso dall’avvocato Caruso. Il giudice Elisabetta Mazza ha avuto la mano pesante condannando il primo a quattro anni e sei mesi di reclusione e 26 mila euro di multa, mentre il secondo è stato condannato a tre anni e tre mesi di reclusione. Per il giudice all’interno del club “I vecchi tempi” di via Roma alta c’era uno smercio notevole di cocaina e hashish ed il locale veniva utilizzato come luogo di tossicodipendenti ed anche di spacciatori. Un processo di primo grado che si è articolato in circa quindici udienze e che ha avuto come base di partenza l’operazione, effettuata dagli agenti della squadra Mobile, coordinati dal vice questore aggiunto, Giovanni Cuciti, i quali, dopo appostamenti, controlli e pedinamenti hanno avuto certezze circa lo spaccio di sostanze stupefacenti all’interno del locale “I vecchi tempi” ormai chiuso, locale frequentato da giovani ed anche adulti. Le indagini della squadra Mobile, durate circa quattro mesi, erano partite dal fatto che proprio nelle vicinanze del locale e dentro locale si notava il viavai di persone sospette, molte delle quali si sapevano essere dei tossicodipendenti. I poliziotti hanno incominciato ad effettuare intercettazioni telefoniche ed ambientali, cimici in alcune macchine degli indagati ed anche all’interno del locale per avere un quadro d’assieme, il più esatto possibile con prove inconfutabili circa lo smercio di droga all’interno del locale dove vi era la sistematica presenza di giovani e meno giovani, ed anche di qualche rappresentante della politica locale. Sostanzialmente “I vecchi tempi” erano un punto di riferimento ben preciso per i tossicodipendenti dove potevano trovare sempre e comunque la droga che andavano a prelevare, poi o la portavano via, dopo avere pagato oppure la consumavano in loco; proprio al circolo ricreativo del centro storico era apprezzato perché posto centrale, velocità nel ricevere quello che bisognava e possibilità di allontanarsi velocemente dalla zona. Di Francesco è stato condannato per detenzione ai fini di spaccio di coca, fumo e marakesc, oltre che per un’ulteriore detenzione di 25 grammi di fumo, che, dichiarò lui stesso all’indomani dell’arresto (2008), quando gli furono concessi i domiciliari ai domiciliari. Ai due imputati veniva contestato un viaggio a Barrafranca, nel marzo 2008, assieme ad altre tre persone per acquistare droga. I due sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali e alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.