Piazza Armerina. Consiglio comunale nella bufera

Piazza Armerina. Il presidente dimissionario Calogero Centonze, in aula, spiega alcune delle ragioni che l’hanno portato alle dimissioni. Il dibattito che ne scaturisce si scalda e le prime avvisaglie di polemica, scoppiate in aula, lunedì scorso, con il segretario generale Carolina Ferro, sembrano destinate ad accendersi ulteriormente quasi a voler rimarcare, con forza, la diversità di vedute sul progetto politico per il futuro tra la parte governativa del Partito democratico e una parte del Pd, che si ritrova come leader il segretario Ranieri Ferrara.
Le vicende che si riferiscono all’Ospedale Chiello hanno posto in secondo piano le vicende politiche che ruotano attorno alle dimissioni del presidente del Consiglio comunale, Calogero Centonze, che lo scorso lunedì, prima dell’arrivo del Dirigente generale dell’Asp Baldari, in aula, ha spiegato alcune delle ragioni politiche che lo hanno spinto a rassegnare le dimissioni: “Spero che con le mie dimissioni – ha detto Centonze – si possa rinvigorire l’azione di quest’aula che, in questi due anni e mezzo, è stata coinvolta solo per specifici problemi; vedi ad esempio, l’Ospedale di cui siamo chiamati stasera a dibattere. In molte circostanze – ha continuato l’ex presidente Centonze – l’aula ha dovuto affrontare problematiche serie ma in poco tempo non consentendo all’ufficio di presidenza di poter lavorare nelle migliori condizioni. In altre circostanze, particolarmente delicate sul piano politico, questo Consiglio comunale non è stato neanche preso in considerazione. La conferma viene che a oggi, ad esempio, manca ancora il bilancio dell’Ente che la Giunta di governo non ha presentato, nonostante, più volte, l’ufficio di presidenza abbia fatto notare quest’anomalia agli organi preposti”.
Prima dei ringraziamenti all’ufficio di presidenza, ed al Consiglio comunale, l’ex presidente del consiglio Centonze lancia la prima sfida al segretario generale del comune Carolina Ferro: “L’aula può regolarmente svolgere la sua seduta senza che il presidente sia eletto?”. Nel formulare questo interrogativo il consigliere Centonze ricorda i fatti accaduti di recente, in occasione dell’elezione del vicepresidente Ilenia Adamo, quando i lavori dell’aula si bloccarono per quasi trenta giorni prima che si arrivasse all’accordo politico sul consigliere Adamo; o le vicende, ancora più lontane, che risalgono alla scorsa legislatura, quando a seguito delle dimissioni, dell’allora presidente Basilio Fioriglio, i lavori dell’aula furono sospesi per parecchio tempo, prima che si raggiungesse l’accordo politico che portò alla presidenza Filippo Miroddi. Ancora una volta l’interpretazione della normativa fornita dal segretario Ferro è quella dell’autoregolamentazione, ovvero, l’aula, in questi casi può decidere di autoregolamentarsi e fare ciò che ritiene opportuno. Le frasi del segretario hanno mandato su tutte le furie il consigliere del Pdl Rosario Paternicò “Non siamo nella Repubblica di Salò – ha urlato Paternicò – deve essere il segretario a dirci cosa il Consiglio comunale debba fare”. La polemica che ormai stava prendendo piede è stata interrotta dall’arrivo del general manager Nicola Baldari che ha messo tutti d’accordo, difatti, i consiglieri presenti, hanno votato all’unanimità il prelievo del secondo punto all’ordine del giorno, che seguiva quello dell’elezione del nuovo presidente, e così si è potuto dare avvio al dibattito sulle vicende riguardanti l’Ospedale Chiello.

Guglielmo Bongiovanni