Piazza Armerina in corteo per difendere l’ospedale

Piazza Armerina. Una grande manifestazione, organizzata dal Comitato in difesa dell’ospedale Chiello, si è svolta ieri e ha coinvolto circa cinquemila cittadini, per protestare contro l’ennesimo scippo: la chiusura del reparto di Ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Chiello. Erano presenti tante personalità del mondo politico, sindacale (presente al gran completo la Confcommercio provinciale con i suoi responsabili), dell’associazionismo, della cultura, della scuola, del mondo del lavoro e personale medico e paramedico del nosocomio.
Dopo l’ennesimo scippo, la città è scesa in piazza (cosa che non avveniva da qualche decennio (quando protestò per la ferrovia, gli uffici del registro e l’acqua). Una marea umana che, partita dalla piazza Garibaldi, ha percorso la via Garibaldi, piazza Cascino, viale Ciancio per poi approdare nella piazza del corpo F dell’ospedale, dove l’attendeva un altro cospicuo numero di persone.
Nel palco si sono alternati deputati ennesi, l’amministrazione comunale, con il vice sindaco Ribilotta (assente il sindaco Nigrelli), rappresentanti dei quattro quartieri storici (l’iniziativa è partita da loro), i responsabili delle scuole piazzesi (presenti con delegazioni di alunni ed insegnanti ) e le rappresentanti del comitato “Donne Piazzesi“.
La manifestazione si è chiusa con l’occupazione del reparto di Ginecologia ed Ostetricia da parte del comitato “Donne piazzesi”, animato da Maria Grasso (Donne insieme), Adriana Rabita, dirigente scolastica, dal vicepresidente del Consiglio comunale, Ilenia Adamo e da altre rappresentanti, che hanno indetto una assemblea permanente.
Lungo il percorso ci siamo soffermati ad ascoltare alcuni protagonisti della manifestazione.
«Se oggi siamo qui a protestare, c’è una sola ragione: difendere nelle sedi opportune l’ospedale di Piazza Armerina e ci battiamo – afferma il sindaco di Aidone – per vedere rispettato un diritto fondamentale: il diritto alla Salute. Non è progresso allontanare la sanità dai cittadini. Lavoriamo invece sul giusto equilibrio tra spesa ed efficienza dei servizi».
Innocenzo Di Carlo, assessore alla Sanità del Comune di Piazza Armerina, dice: «Le impressioni sono positive, finalmente tutta la cittadinanza è unita nel protestare contro un provvedimento che riteniamo illegittimo ed inaccettabile».
Il dep. Reg. Elio Galvagno: abbiamo presentato un’interrogazione che speriamo di far votare a Sala d’Ercole per difendere le ragioni della Città e del suo ospedale. Ritengo che il reparto possa essere riaperto perché se c’è una politica a livello nazionale della chiusura dei punti nascita al di sotto dei 500 parti vi è la necessità di attuare, prima di tutto, una serie di infrastrutture; si tratta di dieci punti, individuati dalla Conferenza tra la Regione, le autonomie e lo Stato, alla luce dei quali, questa chiusura è ingiustificata».
Teodoro Ribilotta, vicesindaco: «E’ la prima volta che questa Città si mobilita per l’Ospedale Chiello. Una giornata importantissima e non possiamo accontentarci delle promesse che il manager di turno ci fa».
Lina Grillo, assessore alle politiche sociali, del Comune di Piazza Armerina: «Noi siamo contenti per la massiccia adesione della Città e della solidarietà dei comuni vicini. Riscopriamo insieme lo spirito di appartenenza».

Piero Cancarè