Nissoria. Un uomo si presenta dai Carabinieri con in mano una bomba da mortaio inesplosa

Nissoria. Nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, un cittadino nissorino si è presentato alla locale Stazione Carabinieri, cosa del tutto normale se non fosse che portava in mano una bomba da mortaio inesplosa, risalente all’ultimo conflitto mondiale. Il perché della presenza di quell’ordigno è del tutto diverso da quello che si potrebbe pensare, l’uomo infatti come accade spesso la domenica a molte famiglie ennesi, specie quando il tempo è bello e la mite aria primaverile prende il posto del freddo invernale, si era recato in campagna per trascorre con la famiglia una serena giornata all’aria aperta. Dopo il consueto pranzo domenicale i figli, entrambi in quella curiosa fase pre-adolescenziale, stavano giocando all’aperto quando uno di loro è tornato dal papà per mostrargli ciò che di strano aveva appena trovato. La curiosità del genitore si è trasformata subito in terrore quando l’uomo si è reso conto di cosa fosse, il figlio infatti teneva in mano una bomba da mortaio inglese da due pollici di diametro (circa 5 cm), contenete esplosivo ad alto potenziale in pessimo stato di conservazione. Il papà incurante del pericolo che stava correndo, ma con il nobile scopo di salvaguardare i suoi figli, ha deciso di portare l’ordigno alla vicina stazione dei Carabinieri, consapevole che lì come sempre avrebbe trovato, militari pronti ad aiutare la popolazione.

I carabinieri di quella Stazione, ben conoscendo le procedure da applicare in una situazione così pericolosa, hanno subito avvisato la centrale operativa del Comando provinciale e la Compagnia Carabinieri di Enna, la quale come previsto ha subito dato disposizione di lasciare la bomba dov’era e di uscire tutti dalla Caserma in attesa dell’arrivo degli artificieri, e dell’accaduto ha informato la scala gerarchica, richiedendo alla Legione Carabinieri “Sicilia” di Palermo, di inviare sul posto un Carabiniere specializzato EOD (è questo l’acronimo militare usato dalla NATO per definire gli artificieri) dal vicino Comando provinciale Carabinieri di Caltanissetta, Comando che con encomiabile solerzia lo ha fatto arrivare a Nissoria in brevissimo tempo. Nel frattempo il Comando provinciale ha avvisato del fatto la Prefettura di Enna. Giunto sul posto l’artificiere attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche ha spostato quel pericoloso ordigno in una zona isolata all’interno del protetto perimetro della Stazione, più precisamente in angolo lontano dallo stabile della Caserma e dalle case vicine protetto da muri in cemento armato larghi 50 cm e da una serie di sacchetti di sabbia che per procedura erano già stati preparati dai militari nissorini. Da questo momento ritornata pienamente sicura la Stazione Carabinieri ed opportunamente vigilato l’ordigno la Prefettura di Enna ha avviato una procedura d’urgenza per la rimozione e la definitiva bonifica. Mercoledì 6 aprile infatti tutti gli attori, ossia gli artificieri del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo (Reparto specializzato preposto a rimuovere e bonificare i residuati bellici), il personale medico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna (con il compito di intervenire in caso di incidente durante le pericolose e delicate operazioni) e l’Arma dei Carabinieri (con il compito di garantire la vigilanza ed isolare la zona d’operazione), coordinati dal citato Ufficio territoriale Governativo di Enna, hanno dato avvio alle procedure di definitiva bonifica. Così la bomba è stata predisposta al trasporto presso una cava sita nel vicino comune di Agira, che nel frattempo era stata isolata da personale dell’Arma e lì è stata fatta esplodere in modo sicuro, grazie alla professionalità ed al coordinamento di tutte le forze scese in campo.
Seppur come si dice che “è tutto bene ciò che finisce bene” è doveroso ricordare a tutti che la cosa più sicura da fare nel caso si dovessero rinvenire ordigni bellici inesplosi è di allontanarsi subito lasciandoli dove sono (il trasporto senza le dovute accortezze che solo il personale specializzato è in grado di porre in essere, aumenta a dismisura il pericolo potendo essere causa di un’accidentale esplosione) ed avvisare immediatamente le forze dell’ordine, che provvederanno ad isolare la zona e ad avviare le procedure previste.