Piazza Armerina. Il presidente del Consiglio comunale non è stato eletto

Piazza Armerina. L’ennesima fumata nera! Il presidente del consiglio comunale non è stato eletto. Tre votazioni non sono servite a nulla se non ad aggravare ulteriormente la confusione politica che regna da mesi in aula. Nella seconda votazione due franchi tiratori, probabilmente del centro destra, hanno portato il consigliere, Giuseppe Venezia (Pd), a dieci voti, mancava l’undicesimo per essere eletto. La seduta del consiglio comunale è stata rinviata a giorno 30 aprile, alle ore 20, termine ultimo per votare il conto consuntivo, elezione del presidente permettendo.

Ancora una fumata nera dal Palazzo di Città. Tre sessioni di voto non sono servite a nulla per eleggere il nuovo presidente del consiglio comunale. La confusione che emerge sembra ormai chiara a tutti; la frantumazione degli equilibri politici e l’ingovernabilità dell’aula sono divenute insostenibili. Il consigliere, Enzo Filetti, dell’Udc pur ripetendo, più volte, che la maggioranza che appoggiava il sindaco Nigrelli non esiste più non spinge oltre il suo ragionamento politico che lo avrebbe dovuto portare alla richiesta di una mozione di sfiducia verso tutta la classe politica e istituzionale della Città. La prima sessione di voto è stata interlocutoria: 10 schede bianche, 7 nulle, 1 voto per Gagliano (Pdl), 1 voto per Paternicò (Pdl) e un voto è andato a Centonze (Pd); le sorprese non sono mancate nella seconda sessione di votazione quando il capogruppo del Pd, Pino Venezia, ha ottenuto dieci voti, due in più rispetto agli otto voti che aveva al suo attivo. Con tutta probabilità questi due consensi sono arrivati da un consigliere comunale, del centro destra, inquadrato nell’area che fa capo all’alleanza Pd, Mpa, e Udc e l’altro voto, probabilmente, è arrivato da uno dei due consiglieri del Pdl. La conferma dell’ipotesi fatta potrebbe venire dalla terza sessione di voto quando i consiglieri che hanno sostenuto Giuseppe Capizzi si sono votati per cercare di capire la provenienza politica dei franchi tiratori. Nella terza votazione il consiglieri Giuseppe Venezia (Pd) ha ottenuto 9 voti, due voti sono andati a Centonze, 1 voto a Trebastoni, Falcone e Picicuto (Mpa), 1 voto è andato a Fioriglio (Ind), 1 voto a Capizzi e Failla (Pd), 1 voto a Cursale e Filetti (Udc) e 1 voto a Gagliano (Pdl). Sarebbe da chiedersi se i due franchi tiratori nascondono degli accordi, a noi sconosciuti, con l’amministrazione Nigrelli oppure sono è il frutto di iniziative personali non legittimate da nessuna segreterie politica. Intanto le campane a morto suonano per tutta la Città!!

Guglielmo Bongiovanni

“Nonostante gli inciuci tentati, il consigliere Venezia, candidato dell’amministrazione comunale alla presidenza del consiglio, ha raccolto nove voti su venti. Da questo momento è certificato che il sindaco Nigrelli non ha più una maggioranza politica e di consiglieri comunali per ben governare. Ma se vuole può richiedere l’emissione di un regio decreto provinciale per avere un presidente gradit“.

Il segretario del PD Ranieri Ferrara commenta così l’esito del voto consiliare.

Il progetto politico con UDC ed MPA e l’indipendente Fiorgilio è solido, affidabile  e conquista consenso. Coloro che mi hanno accusato di rappresentare una vecchia politica, solo per avere fatto alla luce del sole un accordo cristallino e riformista , hanno poi  tentato con ogni mezzo di raccattare il voto di singoli consiglieri comunali, pur di far sedere il consigliere Venezia, sulla poltrona di presidente. Sulla scia del peggiore tradizione da Primissima Repubblica, hanno provato ad  inaugurare il mercato comunale all’aperto dei consiglieri eletti dai cittadini”.

Ranieri Ferrara lamenta il sotterraneo trasversalismo dei primi tre anni dell’azione di governo della sindacatura di Carmelo Nigrelli e rincara la dose:

L’indipendente Incardona ed il consigliere del PDL Gagliano hanno preso le distanze da queste spregiudicate operazioni della peggior politica, opponendosi all’amministrazione Nigrelli e di questo comportamento bisognerà tenerne conto. A breve ci riuniremo per affrontare di petto la vicenda, senza sotterfugi e giochi di prestigio da infima cucina politica. Ormai è chiaro a tutti che l’azione politica di questa segreteria è osteggiata perché è espressione vera ed autentica di scelte che guardano al futuro di Piazza Armerina”.