Consigliere provinciale Regalbuto risponde ad insinuazioni Commissario ASI Enna

Enna. Il Consigliere provinciale Giuseppe Regalbuto (nella foto) risponde alle pesanti insinuazioni del Commissario delm Consorzio ASI di Enna, Alfonso Cicero. Questa la comunicazione di risposta:
“Intimidire o aggredire tramite mezzo stampa non rientra nei miei canoni di politico che cerco di agire sempre per l’interesse del territorio. Ho soltanto contestato l’atto del commissariamento e, quindi, chi ha dato l’incarico, ossia la Regione, oltre all’ASI continua a tenere anche commissariato un altro Ente come lo IACP di Enna.
Credo fermamente nel ruolo politico che ricopro e che, allo stesso tempo bisogna dare risposte certe alla popolazione e agire secondo le nostre competenze per portare benessere e produttività al tessuto sociale e in un territorio martoriato come il nostro. Premetto di non avere niente contro il commissario straordinario dell’ASI, Alfonso Cicero, il quale sull’argomento si è pronunciato nel riferire che le mie dichiarazioni rese note per mezzo stampa sono “notizie fuorvianti”.
Porto avanti il concetto di “ritorno alla democrazia” perché non è possibile che un Ente (l’Asi) che dovrebbe operare, come lo statuto prevede, con il Cda rimanga commissariato per un tempo di due anni e forse anche più se qualcuno non avesse sollevato il problema.
Vorrei ricordare al commissario straordinario Alfonso Cicero gli articoli 10 e 24 dello statuto dell’ASI che evidenziano alcuni elementi importanti riguardo al fatto del periodo del commissariamento: l’art. 10 riguarda le nomine dei componenti che costituiscono l’Asi di Enna, in cui gli enti della Regione, della provincia regionale di Enna, dei comuni, della camera di commercio e di associazioni di categoria vengono nominati. Nella parte finale dell’articolo si evidenzia che “ove la designazione da parte di enti (comune, provincia) o associazioni non abbia luogo entro due mesi dal verificarsi della vacanza, provvederà, previa diffida, l’organo cui è demandata la vigilanza dell’Ente stesso”. Quindi il consiglio di amministrazione deve essere costituito perché altrimenti non permetterebbe quelle procedure regolari per rilanciare il settore economico tramite una programmazione seria di progettualità. Cosa che non è stato fatto in due anni.
Invece l’art. 24 dello Statuto ASI rimarca la durata del commissariamento in quanto “l’assessore regionale per l’Industria, con proprio decreto può sciogliere gli organi consortili, ove vengano accertate persistenti irregolarità e, in tal caso nomina un commissario per la provvisoria gestione dell’ente per un periodo non superiore a mesi sei, trascorso tale termine tutti gli atti sono nulli”. E sembra che a questo passo dell’articolo dello Statuto non bisogna aggiungere nulla perché mi sembra esaustivo. Il commissario Alfonso Cicero mi ha invitato a rivedere gli incarichi affidati dall’Ente dal 2005 fino al 2011 e quello che ho riferito in precedenza dimostra che non dico falsità in quanto dal 2005 al 2009 gli incarichi a professionisti sono stati affidati regolarmente dal Cda mentre dal 2009 al 2011, anni del commissariamento, è stato deciso non dal Cda ma dal Commissario straordinario (da rileggere articoli 10 e 24 sopraelencati), anche perché i commissariamenti dovrebbero essere brevi e gestire soltanto attività ordinarie.
Essendo che la provincia è rappresentata all’interno dell’Asi, personalmente e assieme agli altri consiglieri della provincia chiederò un consiglio provinciale straordinario e urgente per chiarire le problematiche di enti commissariati come l’Asi e lo Iacp, e in quell’occasione verrà invitato anche il commissario Alfonso Cicero, che sono sicuro accetterà la convocazione. Si potrebbe mandare tutta la documentazione alla corte dei Conti per verificare se la Regione con questi commissariamenti ha portato un beneficio a questa provincia o un’ulteriore spesa pubblica.
Quindi chiedo un confronto pubblico per verificare chi dice falsità solo perché credo che bisogna dare un apporto al territorio e i commissariamenti, se durano molto tempo, portano soltanto una mancata crescita economica del territorio, in questo caso quello ennese.
Bisogna smetterla: la Regione usa questo metodo del commissariamento in tutte le province ove vi esistono diversi enti solo per accentrare il potere e limitare la democrazia per cui avverto che magari si vuole limitare anche l’attività della politica.
Rimango convinto sempre che l’unico commissariamento politico che può servire alla provincia di Enna e a tutta la Sicilia è il commissariamento del governo Lombardo.
Se questi i modi del contendere sono disponibile ad affrontare il problema in qualsiasi aula di tribunale”.


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