Gagliano. Coppia anziani vivono -da anni- in abitazione adiacente ad immobile pericolante

Gagliano. Cresce la preoccupazione nei coniugi Angelo Stanco e Antonina Tamburo per le condizioni fatiscenti in cui versa l’edificio adiacente alla loro abitazione di via Monterillo. Apprensione cresciuta ulteriormente negli ultimi giorni a causa delle abbondanti piogge che hanno determinato nuovi crolli di pietre e tegole.
Gli anziani coniugi ormai da anni vivono in uno stato di ansia e paura, poiché temono per la loro incolumità fisica.
Più volte si sono rivolti ai proprietari dell’immobile in rovina e alle autorità competenti per avviarne la demolizione, ma alle innumerevoli segnalazioni non hanno fatto seguito concrete risposte e nessuno ha provveduto ad eliminare il pericolo.
Il vecchio edificio è composto da due piani appartenenti a due diversi proprietari.
La perizia tecnica elaborata da un ingegnere per conto del proprietario del pianterreno stabilisce che “le precarie condizioni strutturali in cui versa il primo piano del fabbricato richiedono un intervento urgente di consolidamento della struttura e rifacimento della copertura, o in subordine prevederne la demolizione, al fine di evitare ulteriori crolli”. Circa tre anni fa, infatti, il tetto e gran parte dei muri sono crollati a ridosso dell’abitazione dei coniugi Stanco e Tamburo, finendo persino sul balcone di casa loro. Questi ultimi invitavano quindi i proprietari del piano superiore del vecchio fabbricato a provvedere immediatamente alla messa in sicurezza dell’immobile, o a richiedere al Comune l’autorizzazione necessaria per la demolizione. Trascorsi infruttuosamente i termini, i coniugi Stanco e Tamburo hanno inoltrato richiesta al Comune di Gagliano per la demolizione dell’immobile con spese a carico dei proprietari. L’ufficio tecnico comunale ha ritenuto l’edificio parzialmente pericolante e ha fatto ordinanza di demolizione delle parti pericolanti, transennando la zona circostante. I proprietari dell’immobile fatiscente hanno fatto ricorso all’illegittimità di notifica dell’ordinanza, contestandone anche la relazione tecnica. Pertanto tutto rimane immutato.
Nel frattempo, finché qualcuno si decida ad assumersi la responsabilità e l’onere della demolizione del rudere, i due anziani coniugi continuano ad assistere attoniti al crollo di tegole e pietre che minacciano ogni giorno di più la loro incolumità.

Valentina La Ferrera