Piazza Armerina. Confesercenti: area commerciale a rischio idrogeologico a Villa Romana

Piazza Armerina. Il presidente provinciale Anva Confesercenti Salvatore Bonanno e Domenico Bonifacio (nella foto) responsabile comunale Confesercenti per le problematiche Villa romana del Casale lo scorso 21 dicembre hanno inviato al Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e alle altre autorità preposte una lunga relazione con la quale i due sindacalisti hanno esposto i gravi rischi idrogeologici che, secondo gli stessi, sarebbero presenti nell’area commerciale attigua al Parco della Villa romana del Casale a causa del letto del fiume Nocciara che si trova nelle immediate vicinanze. L’intervento dei due sindacalisti nasce anche in previsione del prossimo trasferimento dell’area commerciale presso il nuovo sito.
E’ Mimmo Bonifacio a spiegarci il perché dell’esposto: “E’ una lunga storia quella che riguarda la realizzazione dell’area commerciale della Villa. Per l’esecuzione dei lavori in oggetto la direzione dei lavori ottenne l’autorizzazione della variante al piano regolatore generale a condizione che l’area in questione venisse realizzata nello spazio antistante il nuovo ingresso del sito archeologico e a distanza di sicurezza dal fiume limitrofo con la installazione di trenta box commerciali”.
“Successivamente però la Soprintendenza di Enna segnalava la necessità di spostare la realizzazione dell’area a 300 metri dal punto in cui era inizialmente prevista, per dei presunti ritrovamenti archeologici. L’area commerciale realizzata ricade così attualmente a ridosso del fiume, zona dichiarata dal Genio Civile a gravissimo rischio idrogeologico ed interdetta dalla legge Galasso. Infatti già il 12 ottobre 1991 –ricorda Bonifacio- l’area subì un gravissimo allagamento, cagionato dallo straripamento del fiume”.
Il presidente Bonnanno interviene dicendo:“La Confesercenti ha segnalato a suo tempo tutto ciò al progettista e direttore dei lavori ing. Chiavetta, che visionando insieme a noi il progetto, condivideva pienamente tutta la problematica. Così dopo una ispezione sulla Strada Provinciale 90, dove ad oggi si trova l’area commerciale si decideva di allargare il manto stradale che conduce al sito, installando i box in legno su entrambi i lati, ciò avrebbe determinato un notevole risparmio sulle spese complessive del progetto e, cosa fondamentale, avrebbe salvaguardato la sicurezza delle installazioni e delle persone”.
“Ma il progetto, ultimato nel 2009, -continuano i sindacalisti- appare caratterizzato da gravissime anomalie ed incomprensibili storture, rispetto a quanto era stato concordato con le rappresentanze sindacali, soprattutto perché tutta l’area, dove i commercianti dovrebbero traslocare, è soggetta ad imminenti, quanto inevitabili danni gravissimi, per via del suo assetto idrogeologico. Si tratta, infatti, di una zona a valle, posta fra tre complessi collinari e dove confluiscono due fiumi che, considerato il progressivo peggiorare della situazione meteorologica, escludono qualsiasi potenziale di progettualità in quella zona, assai pericolosa per persone e cose”.
I sindacalisti dicono:”Abbiamo esposto dettagliatamente le nostre perplessità anche sul collaudo delle opere, chiedendo se esistono dichiarazioni di progettisti e direttori dei lavori che garantiscano i turisti e gli operatori sulla assenza di rischi per la loro incolumità e salute”.
Infine Bonanno e Bonifacio dicono: “Una prima risposta è stata fornita alla Confesercenti dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, dott. Franco Gabrielli, che ha attivato tutti gli enti istituzionalmente competenti a voler verificare quanto da noi segnalato, invitando, nel frattempo, il sindaco Nigrelli, nella qualità di autorità comunale di protezione civile a monitorare l’area ponendo in essere tutti quei provvedimenti necessari per la salvaguardia della incolumità pubblica e privata. Questo è un segnale davvero importante perché vuol dire che quanto da noi finora sostenuto è vero, il sindacato non abbasserà la guardia sullo stato di pericolo chiediamo di rivedere le decisioni per evitare disastri futuri in una area per noi non idonea ad ospitare gli operatori commerciali”.

Marta Furnari