Piazza Armerina. Ambiente da a…mare “oasi verde” “onde blu”

Piazza Armerina. Nell’ambito delle lezioni di educazione ambientale organizzate dal Distaccamento del Corpo Forestale regionale di Piazza Armerina e fortemente volute dal dirigente provinciale del Dipartimento Foreste, dott. Antonino Manuele, in collaborazione con gli istituti scolastici della città dei mosaici si sono recentemente svolti degli incontri con gli alunni dell’Istituto comprensivo “L. Capuana”.
Gli ispettori Filetti e Barbagallo hanno accolto presso l’aula specialistica del Centro di Recupero Fauna Selvatica sita all’interno della Riserva Naturale “Parco Ronza” gli alunni delle ultime classi del plesso scolastico “Trinità” accompagnati dalla docente Giovanna Cocchiara responsabile del progetto “Ambiente da a…mare, oasi verde, onde blu” e dalle docenti Carolina Di Bartolo, Alfonsa e Lucia Sottosanti, Concetta Cantale.
Il progetto, che è iniziato nel mese di febbraio e si concluderà a maggio, trae la sua denominazione da un gemellaggio, uno scambio culturale, tra la scolaresca piazzese e gli alunni dell’ Istituto comprensivo “G. Rogasi” di Pozzallo, e sta consentendo ai bambini di acquisire conoscenze sulle risorse alimentari derivanti dalla montagna e dal mare, di trattare i temi legati alla sostenibilità ambientale e di calcolare il valore dell’impronta ecologica.
Filetti e Barbagallo nelle lezioni tenute hanno parlato anche delle molteplici attività svolte dai volontari del Centro di Recupero Fauna Selvatica in collaborazione con gli agenti del Corpo Forestale. Gli ispettori hanno mostrato agli alunni l’ambulatorio veterinario dove gli animali che vivono nel bosco vengono curati quando necessario. In occasione della visita sono stati liberati due rapaci tipici del territorio, una Poiana e un Gheppio, che giunti in gravi condizioni al centro sono stati adeguatamente curati. Gli ispettori Filetti e Barbagallo hanno infine detto:“Abbiamo spiegato ai ragazzi gli aspetti educativi che devono essere estrinsecati a tutela dell’ambiente. Occorre innescare nei giovani la consapevolezza che l’adozione di buone pratiche da parte dei singoli si riflette in benefici ambientali per tutti, ed inoltre, la capacità di sensibilizzare e rendere partecipi gli altri rispetto alle problematiche ambientali”.

Marta Furnari