Interpellanza sulla “Casa Protetta” di Sperlinga

Una interpellanza sulla “Casa Protetta” di Sperlinga è stata presentata da Michele Lo Bianco consigliere comunale IDV. Il Consigliere, fa presente e premette che la casa protetta da decenni è stata al centro della pubblica attenzione nella prospettiva dell’erogando servizio e del conseguente indotto occupazionale; che nell’agosto 2008 approvava il verbale di gara a trattativa e procedeva all’affidamento del servizio alla ditta Cooperativa Sociale A.T.I. S.O.S. ASSISTANCE A.R.L. con sede in Troina; e che nella primavera 2010 è stata inaugurata la struttura assistenziale e dato avvio al servizio. A novembre 2010 la cooperativa affidataria “chiedeva” la sospensione del servizio (di fatto già sospeso) per eseguire lavori di manutenzione straordinaria; che il comune -nella sostanza- un lungo lasso di tempo rimaneva acquiescente a tale unilaterale decisione. A luglio del 2011 la cooperativa affidataria, lamentando mancato riscontro del comune a sue richieste in ordine a problemi di sicurezza della struttura, invitava l’amministrazione comunale a revocare la deliberazione di risoluzione del contratto e a sistemare impianti tecnologici su sicurezza e funzionalità.
Diversi gli altri atti tra Comune e Cooperativa nel corso dell’anno trascorso, significando che a tutt’oggi il contenzioso non si è concluso, per cui il Consigliere Lo Bianco chiede di conoscere:
• la procedura di gara di cui agli atti in premessa (deliberazioni G:M. n. 104/01- 112/.2001 – n. 117 /2011 – n. 112/ 2001l) seguita dall’Ente per l’affidamento del servizio de qua sia da considerarsi conforme alla normativa vigente in materia e se sia -sotto ogni profilo- legittima? (sul punto si chiede il corredo di apposito parere tecnico);
• Se nel momento in cui è stata attivata la procedura di affidamento del servizio di casa protetta esistessero tutte le condizioni (amministrative, strutturali ecc.) per procedere in tal senso?
• Come mai ad un atto di affidamento del servizio avvenuta in data 7.11.2001 viene data esecuzione nell’anno 2010 ovvero con nove anni di ritardo?
• Quali le ragioni del ritardo, quali le attività poste in essere dall’Amministrazione a difesa dell’interesse dell’Ente e se – nel merito sono state rispettate le clausole della convenzione disciplinante il rapporto tra ditta e comune nonché se è stata rispettata la vigente normativa in materia?
• come mai si è proceduto ad avviare il servizio in presenza di carenze strutturali con impianti tecnologici inadeguati che ponevano rilevanti problemi sulla sicurezza e funzionalità della struttura?
• come mai il comune non ha dato alcun seguito al telegramma in data 2.7.2011 in cui la ditta lamentava che l’Amministrazione Comunale ” non ha tenuto in nessuna considerazione i motivi della disdetta di cui alle note del 16.10.2009 – 28.4.2010 – 1.4.2011 in cui si invitava comune ad intervenire per problemi impellenti di sicurezza e struttura muraria” ?
• come mai, a oltre tre mesi dalla scadenza del termine intimato giusta diffida del 14.10.2011 prot. 4510 e di fronte al persistere del diniego della Coop. affidataria in ordine alla restituzione dell’immobile e alla liquidazione dei danni derivanti dal ritardo nella consegna e dalla interruzione del servizio a far data dal Novembre 2010, il Comune è rimasto inerte con ciò stesso oggettivamente disattendendo (esso stesso per primo) le diffide, le intimazioni e le avvertenze ivi contenute ?
• se, alla luce di quanto sopra, non si ritenga doveroso e necessario agire a tutela dell’interesse del Comune addivenendo ad un doveroso approfondimento della questione (in primis) tramite la costituzione- ai sensi dell’art. 62 del Regolamento del C.C.- della commissione speciale già più volte proposta dalla minoranza senza, tuttavia, trovare il necessario consenso da parte del Consiglio Comunale;
• se continuare a rimanere inerti di fronte a queste gravi problematiche non si configuri, oltre che come comportamento omertoso, anche e soprattutto come omissione di atto dovuto”.