Avvisi di accertamento Tarsu 2006, i cittadini di Troina si ribellano

Un’assemblea pubblica per parlare della Tarsu 2006 e dei 1860 avvisi d’accertamento recapitati alle famiglie troinesi, si è tenuta qualche giorno fa, all’interno del salone Paolo VI, del Convento del Carmine a Troina, alla quale hanno preso parte, oltre a numerosi cittadini, Fabio Siciliano, Sebastiano Pruiti, Giuseppe Cantale, Carlo Garofalo, portavoce provinciale del comitato cittadini, e l’avvocato Licia Minacapilli.
“Dall’assemblea è emersa la scarsa volontà del comune ad avviare una serie di analisi di legittimità sugli atti emanati, afferma Fabio Siciliano, consigliere comunale e capogruppo della Federazione della Sinistra, e di verificare la possibilità di annullarli in autotutela al fine di evitare i ricorsi dei cittadini, così è stato predisposto un modello di ricorso. Il nostro rammarico, continua Fabio Siciliano, sta nel fatto che abbiamo chiesto al comune, al sindaco in particolare, di evitare di costringere i cittadini a fare i ricorsi, perchè costano. Lo abbiamo chiesto in consiglio comunale, nei volantinaggi e nell’assemblea, ma risposte in tal senso non ne sono arrivate.
L’assessore regionale all’energia e ai servizi di pubblica utilità, Giosuè Marino, su richiesta dei comitati cittadini, ha sospeso le bollette Tia della provincia di Enna, che rientrano nella stesa logica di tentare di fare cassa a tutti i costi e che per molti versi contengono gli stessi vizi degli avvisi d’accertamento del comune di Troina, allora perchè in tutta la provincia si è riusciti a bloccare quest’ennesimo salasso nei confronti dei cittadini e a Troina no? Perchè non si valutano seriamente le istanze dei cittadini sui vizi di legittimità prima di costringerli al ricorso? Perchè sono sempre i cittadini a pagare per la “mala-politica”? Noi andremo avanti per la nostra strada al fianco dei cittadini e se necessario faremo i ricorsi alla commissione tributaria perchè il ripristino della legalità sta alla base della risoluzione del problema dei rifiuti in provincia ed a Troina”.
Anche ai cittadini troinesi, nell’ultimo mese, sono arrivati accertamenti in rettifica relativi “alla spazzatura”, ma non hanno nulla a che fare con la storia della TIA 2006, la tariffa di igiene ambientale, introdotta dal cosiddetto decreto Rochi, al contrario sono relativi alla TARSU 2006, la vecchia tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Le principali differenze tra TARSU e TIA riguardano il calcolo del contributo che, nel caso della TARSU è effettuato sulla base dei metri quadrati del proprio immobile, nel caso della TIA, invece, la tariffa è determinata da una quota fissa del servizio, ai quali si aggiunge una componente variabile legata al numero dei componenti del nucleo familiare, e calcolata, cioè, in base ai rifiuti effettivamente prodotti.
Secondo la sentenza del C.G.A. di Palermo, però, dovevano essere i consigli comunali a determinare la tariffa sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che non poteva essere la TIA, ma la vecchia TARSU. Gli accertamenti arrivati agli utenti troinesi, quindi, sono legittimi, perché tutti hanno l’obbligo di pagare questo servizio, ma presentano una lacuna.
Circa un anno fa, il comune di Troina ha predisposto una “definizione agevolata”, che ha permesso agli utenti di ricalcolare il contributo dovuto, sulla tariffa sull’ultimo livello impositivo legittimamente determinato dal consiglio comunale, ovvero quello del 2003.
A farsi fare il calcolo presso l’ufficio tributi comunale, però, sarebbero dovuti andare tutti gli utenti, indistintamente, cioè, sia quelli che non avevano pagato le bollette dal 2006, sia quelli che avevano pagato, per ottenere il rimborso dovuto. Questa incuranza dei cittadini, dovuta ad una comunicazione carente, ha fatto sì che oggi a ricevere l’accertamento siano stati, non solo i cittadini che non hanno pagato, ma anche quelli che avendo pagato la TIA 2006, non si sono fatti rifare il calcolo, risultando morosi per il pagamento dalla TARSU.

Sandra La Fico