Enna. Presidente Consiglio provinciale su sospensione bollette Tia 2006

Sulla sospensione della tariffazione operata da “EnnaEuno” per l’anno 2006 chiediamo il parere del Presidente del Consiglio Provinciale Massimo Greco che da sempre segue con attenzione queste problematiche.

Dopo una tenacie resistenza “EnnaEuno” sembra essersi convinta di sospendere in autotutela la tariffazione relativa alla TIA del 2006. Era così necessario l’intervento della Regione?

Questa sospensione non serve a nulla o comunque serve parzialmente. Il tavolo tecnico che la Regione ha istituito per affrontare la problematica della riscossione dei tributi relativi al triennio 2006/2008 potrà essere utile solo per mettere sui binari di legittimità gli anni 2007 e 2008. Sul 2006 è ormai calato il sipario della prescrizione e pertanto dal tavolo tecnico non potrà mai arrivare la soluzione, corretta, di far riscuotere ai Comuni detta annualità. Bisognava pensarci prima, per il 2006 “EnnaEuno” ha quindi tutto l’interesse a difendere la propria posizione e recuperare dagli ignari contribuenti il più possibile, pena una responsabilità erariale che si aggira intorno ai 21 milioni di euro, tanto quanto è costato il servizio in quella annualità.

Lei nella qualità di contribuente cosa farà?

Ho già da tempo depositato il ricorso alla competente Commissione Tributaria Provinciale a prescindere dell’annunciata sospensione. L’esperienza maturata in tanti anni di impegno nelle Istituzioni locali mi porta a diffidare di chi esercita funzioni amministrative negli Enti pubblici. Non ho alcuna difficoltà ad affermare che il livello medio della classe dirigente presente nella nostra P.A. è mediocre. La certezza del diritto è solo una chimera. Potrei citare centinaia di casi a supporto di ciò che sostengo.

Ma un errore di questo tipo così evidente non può essere addebitato a chi ha sbagliato anziché gravare come al solito sulle tasche dei contribuenti?

Bisogna scindere il rapporto che lega i Comuni soci alla propria società d’ambito EnnaEuno dall’eventuale ipotesi di responsabilità individuale degli amministratori che hanno sbagliato. Il servizio è stato svolto dalla società e i Comuni hanno l’obbligo di pagarlo anche sussidiariamente rispetto al sistema della tassazione. Ciò non toglie che il Comune socio possa promuovere l’azione di responsabilità sociale nei confronti degli amministratori che hanno posto in essere comportamenti colposi o peggio ancora dolosi. Tuttavia, bisogna tenere presente il rischio dell’effetto bumerang, atteso che in questa tipologia di società i Sindaci esercitano, ope legis, il controllo analogo congiunto.