Piazza Armerina. Operazione “marea grigia” subito scarcerato il barista Salvatore Vitali

Appena quarantotto ore di carcere per Salvatore Vitali, arrestato dagli uomini della squadra Mobile, diretta dal vice questore Giovanni Cuciti e poi il gip di Caltanissetta David Salvucci lo ha rimesso libertà. Salvatore Vitali, barista armerino di 35 anni è stato, dunque, liberato. Salvatore Vitali, comunque, rimane indagato per tentata rapina aggravata. Il barista, difeso dall’avvocato Egidio La Malfa, nel corso dell’interrogatorio, avrebbe fornito chiarimenti in merito alla sua posizione, per cui è stato accertato che non sussisterebbero pericoli di reiterazione del reato, inquinamento o fuga. Il Gip David Salvucci si è convinto che non può inquinare per cui ha emesso ordinanza di scarcerazione. Secondo le indagini effettuati dagli agenti della squadra Mobile Salvatore Vitali era in macchina con l’aidonese Vincenzo Scivoli, capo del gruppo, e con Massimiliano Abati, al momento di preparare la rapina nei confronti del tabaccaio e titolare di una sala da giochi, poi fallita per motivi indipendenti dalla loro volontà, spinti dalla necessità di trovare “soldi” per la famiglia di Cosa Nostra, specie di quelli che si trovavano in carcere. Il personaggio Vitali è venuto fuori attraverso le nuove indagini condotte dagli agenti, coordinati dal pm Roberto Condorelli della Dda di Caltanissetta. Vitali è il nono arrestato dell’operazione. Gli investigatori sostengono nella loro relazione che il gruppo sapeva che il titolare della sala giochi sarebbe tornato a casa con parecchi soldi, l’incasso della giornata. La rapina fallì perché l’imprenditore armerino, improvvisamente e senza un motivo ben preciso, ebbe a cambiare il tragitto che era solito percorrere, per cui ha percorso strade che non erano controllate dal gruppo, che lo ha atteso invano, salvandosi da una rapina e da conseguenze più gravi perché i componenti del gruppo erano decisi anche ad ucciderlo.