Fondato da un leonfortese: FNC-VVF il “potere forte” che nasce dal web tutela la dignità di una professione

Nell’alto mare di cattive notizie bombardate quotidianamente fino all’affanno, ogni tanto una buona nuova emerge come concreto appiglio cui aggrapparsi e sperare. Ѐ questo il caso: la Federazione Nazionale Coordinamenti Vigili del Fuoco, il più grande movimento spontaneo di categoria nel panorama nazionale, ha ottenuto significativi risultati in merito alla stabilizzazione dei discontinui del Corpo Nazionale. L’appuntamento dello scorso 17 aprile a Roma è stato l’ultimo di una serie di incontri con il Ministro Cancellieri, il Sottosegretario Ferrara, il Capo Dipartimento Pref. Tronca e l’ex Sottosegretario con delega ai Vigili del Fuoco, on. Ettore Rosato. Durante l’incontro, la delegazione del FNC-VVF ha ricevuto delle importanti garanzie: le assunzioni avviate dal governo Prodi, poi bloccate dal successivo governo Berlusconi, riprenderanno. Questa la notizia, importante per quanti aspettano da anni il diritto di lavorare con la dignità che gli spetta, la cui eco viene rafforzata dal movimento. La Federazione nasce dalla volontà di Matteo Zoppi e del leonfortese Salvatore Sanfilippo (rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Federazione) di raggruppare i diversi coordinamenti di vigili del fuoco discontinui, sparsi nel territorio nazionale. Era il 2005, quando ancora Beppe Grillo era ben lontano dal promulgare quel concetto di democrazia partecipata e basata sul web, Sanfilippo e Zoppi danno vita a una piattaforma virtuale in cui far convergere le forze, evidenziare le problematiche, studiare le soluzioni. Il tutto in maniera assolutamente democratica, attraverso sondaggi, forum e un blog che conta 4 mila iscritti. Da Nord a Sud, la centralità del web si è rivelata un decisivo leit motiv di quelle che sono questioni non certo semplici per una figura professionale – il vigile del fuoco – tanto bella, quanto martoriata da crisi, tagli, pessima politica e lobby sindacali. “Non siamo un sindacato a tutela dei lavoratori – specifica Salvatore Sanfilippo – ci poniamo, piuttosto, a tutela dei Vigili del Fuoco in quanto istituzione”. Il problema principale che attanaglia la professione è, secondo il vice Presidente della Federazione, la mancata riforma della normativa sul volontariato (DPR 76/2004), vera e propria generatrice di precariato: “Su circa 10 mila unità, soltanto 3 mila sono realmente dei volontari; i restanti 7 mila sono reclutati in modo discontinuo”. Cosa vuol dire? Ancora Sanfilippo: “significa che, da discontinuo, ti trovi a fare il vigile del fuoco permanente, senza usufruire dei relativi diritti”. A ciò si aggiunga la pesante scure dei tagli, che dai primi anni del 2000 si abbatte inesorabilmente sul Corpo, toccando tutti i capitoli di spesa e che ha favorito nel tempo l’impiego massiccio e anomalo dei discontinui (che, ricordiamo, dovrebbe intervenire solo in casi straordinari quali calamità o simili). Nel piccolo territorio provinciale di Enna, sono circa 33 le unità che da anni attendono la stabilizzazione, impiegate nel frattempo in servizi che di straordinario hanno ben poco. In questo marasma, fatto di abusi, diritti negati come la mancata elargizione dei Tfr, prosegue la lotta incessante di Salvatore, Matteo e dei tanti che animati da spirito di corpo hanno dato fiducia alla Federazione e un vistoso contributo, spendendosi attivamente nella causa. I risultati recenti, tangibili, sono l’evidente prova che se vuole, Don Chisciotte i mulini a vento li sconfigge con le proprie armi: il dossier/denuncia, preparato da Salvatore Sanfilippo, sarà la base per una nuovo DPR basato su una netta distinzione tra volontari e discontinui. E visto che equità e giustizia sono le bandiere che la Federazione sventola fieramente sin dalla sua nascita, nelle loro proposte non saranno esclusi gli 814 civili vincitori del concorso pubblico indetto in era berlusconiana, che accederanno al 50% dei posti dei prossimi corsi (va da sé, l’altro 50% è riservato agli stabilizzandi in attesa). Naturalmente serviranno altri fondi, per questo la battaglia più grande da sostenere è ancora aperta, quella di sensibilizzare il Ministro a non estendere il rigore della spending review a un Corpo che rischia un ridimensionamento tale da compromettere il sistema del Soccorso Tecnico Urgente. Ancora una volta, volontà di ferro e forti ideali si mescolano a dedizione e sacrificio per tracciare una via, sempre più lastricata di successi.
Alessandra Maria