A Ddarata di Troina

Troina. Dopo la festa dei “Rami” è l’ora per quella della “Ddarata”. Centocinquanta cavalieri, infatti, sono partiti alla volta dei boschi dei Nebrodi, per rendere omaggio al Santo Patrono della città di Troina, San Silvestro Monaco Basiliano, per il Festino a lui dedicato. Un viaggio rituale, che ogni anno si sussegue in tre tappe. La prima, quella dei Rami, che si è già svolta la scorsa domenica, durante la quale quasi 600 fedeli, raggiungono il bosco a piedi. Trenta chilometri, andata e ritorno in due giorni. Partenza giovedi sera e ritorno sabato pomeriggio, per poi sfilare la domenica per le vie del paese. Molto simile, quella della “Ddarata”, si compie nel giro delle ventiquattrore. Partenza venerdi sera, ritorno sabato pomeriggio. L’unica differenza è che, quest’ultimi, fanno il viaggio a cavallo, per poi sfilare la domenica successiva per le vie del paese, come avverrà domenica prossima. La terza ed ultima tappa è la Vara, avvero il simulacro del Santo sfila per le vie del paese addobbate a festa.
Simbolo del Festino è l’alloro, che i fedeli partiti in pellegrinaggio vanno a raccogliere e letteralmente a toccare, come ultima tappa del viaggio devozionale, il più delle volte come “promessa” per una grazia ottenuta o da chiedere. Toccante, per chi ha avuto modo di assistere, è la discesa dal dirupo per andare a toccare questa pianta di alloro. Servono corde, forza e tanto coraggio per affrontare la discesa ed arrivare in questo luogo tanto caro a San Silvestro Monaco. Qui, infatti, fu ritrovato il suo corpo, dopo quattro secoli dalla sua morte, completamente intatto.
L’alloro raccolto viene così decorato e portato come segno benaugurante per le strade del paese, per poi essere deposto sulla tomba del Santo, all’interno della chiesa a lui dedicata. Un viaggio emozionante, per chi lo compie e per chi vi assiste.

Sandra La Fico