Crocetta aderisce al gruppo parlamentare del PD. In prima commissione si dimette Alloro. Crisafulli boccia Notararrigo

Palermo. Questa mattina si sono incontrati il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, il segretario del Partito Democratico, Giuseppe Lupo e il capogruppo del Pd all’Ars, Baldo Gucciardi. Nel corso dell’incontro il presidente ha comunicato la scelta di aderire al gruppo parlamentare del PD.
Sono stati anche affrontati i tempi programmatici legati alla necessità di un’accelerazione dei processi di riforma da avviare in Sicilia e le azioni di risanamento del bilancio,delle politiche di solidarietà sociale, di rilancio dell’economia e del lavoro. La discussione continuerà nei prossimi giorni e, su questi temi, avranno luogo una serie di incontri con il partito e con l’intero gruppo del PD. Il presidente Crocetta, valuta positivamente l’incontro tanto da ritenere superata, in questo momento, la calendarizzazione parlamentare delle comunicazioni già previste per giovedì all’Ars. In tal senso ha inoltrato una richiesta al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Nei prossimi giorni il presidente incontrerà tutti i gruppi parlamentari.

Ma tutti i problemi rimangono sul tappeto: “La posizione del Pd – spiega infatti Giuseppe Lupo – non è cambiata di una virgola rispetto alle decisioni della direzione regionale. Abbiamo ribadito al presidente della Regione la necessità del rafforzamento politico della giunta di governo che valutiamo oggi troppo debole”.

La Prima commissione dell’Assemblea regionale siciliana va verso la decadenza. A nulla è servita, alla fine, la riconferma delle designazioni dei componenti del Pdl, che si erano dimessi assieme ad altri sette deputati dopo le polemiche con il presidente Marco Forzese (Drs). A far venir meno nuovamente il plenum della commissione Affari istituzionali, adesso, le dimissioni di due esponenti del Partito democratico: Mario Alloro e Franco Rinaldi.

Dopo la settimana al cardiopalma per il governo Letta, ora che l’esecutivo resta in piedi il Partito democratico torna ad occuparsi della corsa congressuale. Entro venerdì 11 verranno formalizzate le candidature alla segreteria e dal giorno dopo si aprirà ufficialmente la campagna in vista delle primarie dell’8 dicembre. Ai nastri di partenza, salvo sorprese dell’ultimo minuto, ci saranno quattro nomi: Giuseppe Civati, Gianni Cuperlo, Gianni Pittella e Matteo Renzi.

Nella commissione selezionata per gestire le fasi del congresso regionale siciliano, spunta un nome che non avrebbe dovuto esserci. Salvo Notararrigo, di Enna, ha militato fino a poche settimane fa nel Megafono. E la sua presenza in quella commissione fa saltare sulla sedia Mirello Crisafulli e Antonello Cracolici. “E che centra Notararrigo?”. Il politico ennese era entrato in commissione, in effetti, al posto di Pino Apprendi. Un modo per cercare di recuperare, nel partito, un “dissidente crocettiano”. Ma dopo l’insurrezione, la “marcia indietro”. In commissione resta Apprendi. Le ferite prodotte dal Megafono bruciano ancora.
Crisafulli continua a mantenere le porte chiuse a quanti, nelle ultime amministrative hanno sostenuto, magari rivaleggiando con i candidati democratici, proprio il Pd. A cominciare dagli uomini del Megafono.