L’on. Faraone, il contestatore di Crisafulli, nella segreteria del Pd, ha promesso: “rivoltare il Pd ennese come un calzino”. Lumia: fare chiarezza

renzi e faraoneC’è anche Davide Faraone, ormai noto come oppositore di Mirello Crisafulli, nella squadra che il neo segretario del Pd, Matteo Renzi, ha scelto per la Segreteria dei democratici.

Faraone, che domenica ha occupato il seggio di Enna per protestare contro il divieto di voto ad alcuni personaggi politici ennesi vicini al Megafono, si occuperà di Welfare e scuola, ma è anche certo che darà seguito alla sua promessa di “rivoltare il Pd ennese come un calzino”.

Nato e cresciuto allo Zen da una famiglia di sindacalisti Cgil, Faraone, 38 anni, una figlia, intraprende il suo impegno politico nell’estate delle stragi mafiose del ’92. Il 19 luglio, quando esplode la bomba in via D’Amelio, Davide festeggia il suo 22esimno compleanno. Quel giorno, in testa ai giovani del suo gruppo, decide di dare un segnale di ribellione e di impegno e riapre la sezione del Pds “Concetto Marchesi” di San Lorenzo chiusa da anni. Poi diventa segretario cittadino dei Ds. Il termine “Big Bang”, dal titolo della canzone di Giovanotti, che diviene il leit motiv della seconda Leopolda di Firenze lo conia lui. Davide Faraone, allora giovane consigliere comunale del Pd, e capogruppo dei democratici, tiene seduto al fianco di Matteo Renzi l’intervento d’apertura della Leopolda 2011. Da lì il rapporto tra i due si consolida. Intanto la carriera del “rottamatore” palermitano prosegue: dal 2001 al 2011 consigliere comunale, deputato regionale dal 2006 al 2011, poi deputato nazionale renziano. E’ il 24 agosto del 2010 quando Faraone rilascia a “Repubblica” la sua prima intervista in cui annuncia di volersi autocandidare a sindaco di Palermo con le primarie del centrosinistra, sfidando i vertici del Pd. Sono i giorni dello “strappo” con i notabili del suo partito. “Per candidarmi non ho chiesto il permesso a nessuno”, si vanta. Il 4 dicembre 2010 pianta il suo gazebo in piazza Politeama iniziando la sua corsa in solitario per la sfida del dopo-Cammarata. E le primarie, alla fine, da lui chieste, si faranno per davvero.


“La vittoria di Matteo Renzi apre una stagione nuova nel Partito democratico e nella politica italiana. Stavolta sono state celebrate delle primarie vere in cui non si doveva confermare una leadership, ma si dovevano scegliere idee di partito diverse in grado di segnare una discontinuità col passato”. Lo scrive il senatore Giuseppe Lumia sul suo sito giuseppelumia.it.

“La grande partecipazione dei cittadini – aggiunge – ha stupito tutti e ancora una volta ha dimostrato che verso il Pd c’è un’attenzione che non ha eguali nel sistema politico italiano. Ecco perchè il confronto con le varie realtà della società civile ed il rapporto con associazioni come “Big bang” o “Il Megafono” sono una risorsa. Mentre dopo l’ennesimo episodio di gestione personale del partito ad Enna, da parte di Crisafulli, mi aspetto che il Pd nazionale faccia chiarezza una volta per tutte”.

“Renzi ed il Pd – conclude Lumia – possono innescare una progettualità, insieme alla società civile, capace di promuovere legalità e sviluppo. È quello che è avvenuto in Sicilia con Rosario Crocetta. Un’esperienza che va naturalmente consolidata e strutturata con maggiore efficacia e sistematicità. Ecco perchè ci può essere una grande sintonia tra quello che Renzi può attivare in Italia e quello che Crocetta ha attivato in Sicilia, perchè il cambiamento progettuale potrà legare il destino della Sicilia all’Italia e dell’Italia alla Sicilia”.