Preoccupazione tra i lavoratori del servizio per la raccolta dei rifiuti a Piazza Armerina

enna operai ato rifiutiIl comune di Piazza Armerina attualmente utilizza 48 dipendenti Ato Enna Euno per il servizio di raccolta rifiuti e per la pulizia della Città, oltre ad altri cinque lavoratori che lo stesso Ato ha trasferito presso il cantiere di Piazza Armerina, provenienti da altre sedi.
Oggi il Comune di Piazza Armerina risulta socio dell’Ato Enna Euno, per una quota del 10,8%, di cui sostiene i relativi costi del personale, dei mezzi, delle infrastrutture, dei cassonetti e di quant’altro necessario al servizio stesso. Nel contempo il comune è divenuto socio anche della SRR4 di Gela per una quota pari al 18%, per la quale dovrebbe sostenere i relativi costi, con un aggravio di spese per le casse comunali.
In virtù del passaggio dall’Ato Enna Euno, con cui Piazza Armerina resterà socio fino alla definitiva liquidazione, la SRR4 di Gela ha già espletato una gara per la gestione della raccolta dei rifiuti a Piazza Armerina e in altri comuni del gelese, aggiudicata dalla Tekra, una società di Angri (SA).
All’insaputa delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori di Piazza Armerina, interessati al passaggio, giorno 14 aprile la Tekra ha convocato una riunione nella casa comunale, con la partecipazione della FP CGIL e la UIL, la Tekra, il Comune di Piazza Armerina, con l’assenza dell’Ato Enna Euno e della SRR4 e delle altre sigle sindacali firmatarie del CCNL. Durante la riunione è stato comunicato che i 48 lavoratori sarebbero stati assunti dalla nuova ditta privata.
Le OO.SS. presenti al tavolo hanno immediatamente lamentato il mancato invito alle altre OO.SS. ed alla presenza fondamentale della SRR4 ( parte committente), la negazione dei diritti dei lavoratori ed il rispetto delle procedure dettate dalla legge regionale 9/2010 e dall’accordo quadro del 6/8/2013 con la Regione Sicilia, in quanto i lavoratori avrebbero dovuto prima essere assunti dalla SRR4, visto che attualmente sono dipendenti dell’Ato di Enna, e soltanto dopo questa assunzione diretta e senza interruzione potevano essere utilizzati dalla società Tekra.
I sindacati si sono immediatamente opposti alla immotivata proposta della Tekra di diminsionare una buona parte dei lavoratori, in modo particolare di coloro che hanno livelli di inquadramento che vanno dal 3° al 6°, perché la Tekra non ha spiegato alla CGIL e alla UIL quali sono stati i criteri di scelta, quale dovrebbe essere la nuova organizzazione del lavoro, come dovrebbe articolare il servizio alla luce di questi cambiamenti, che sono sembrati punitivi, mortificanti e non avrebbero prodotto risparmi o miglioramento del servizio.
La cosa incomprensibile è che in questo modo il Comune di Piazza Armerina, non risparmierebbe nulla perché, a fronte del cambio delle mansioni, il salario rimarrebbe invariato.
Alle proteste di FP CGIL e la UIL con la firma di un verbale di mancato accordo, la Tekra per tutta risposta, arroccata sulle sue posizioni, ha comunicato che comunque giorno 16 aprile avrebbe assunto i 48 operai alle proprie condizioni, anche se ancora oggi l’Ato Enna Euno non ha ancora ceduto il cantiere, non ha ritirato gli automezzi e i cassonetti. Insomma la Ditta unilateralmente avrebbe dovuto iniziare il servizio senza però rispettare le normali procedure di passaggio.
La preoccupazione dei lavoratori è cresciuta allorquando sono venuti a conoscenza che altri dipendenti impegnati nel servizio in diversi comuni del gelese, non appena è subentrata la Tekra si sono visti immediatamente tagliare le ore di lavoro giornaliere, esasperando gli animi dei dipendenti per il conseguente taglio dei salari mensili.
La FP CGIL e la UIL si sono immediatamente attivati con la Regione Sicilia per avviare un urgente tavolo di confronto con la Tekra, la SRR4 di Gela, l’Ato di Enna, il comune di Piazza Armerina e l’Assessore Regionale, per dirimere e bloccare una procedura anomala, visto che i dipendenti devono essere necessariamente assunti dalla SRR4 di Gela e non dalla Tekra. Intanto ieri tutti i dipendenti del cantiere di Piazza Armerina, hanno tenuto una rovente assemblea con le OO.SS. di categoria, ai quali hanno dato mandato di intraprendere tutte le azioni ritenute necessarie per la soluzione di questa grave violazione dei diritti dei lavoratori, del contratto di lavoro e delle leggi che governano il sistema rifiuti in Sicilia.
Lavalle e Manuella, CGIL e UIL, si sono immediatamente attivati per informare il Prefetto di Enna dell’accaduto, a cui hanno chiesto di convocare le parti per dirimere le incomprensioni e calmare gli animi dei lavoratori giustamente preoccupati, tanto che sono intenzionati a rivolgersi anche al giudice del lavoro per la salvaguardia dei loro diritti. Se ciò accadesse il danno economico derivante dalle liti giudiziarie sarebbe veramente insostenibile da chi ha creato questo stato di cose.
I sindacalisti Lavalle e Manuella, hanno comunque tentato in tutti i modi di attenuare le preoccupazioni dei lavoratori, perché confidano nell’intervento risolutorio di tutti gli Enti interessati, specialmente in quello del sindaco Miroddi che può salvaguardare la dignità dei lavoratori, può intervenire per il miglioramento del servizio e può trovare soluzioni alternative per fare risparmiare i cittadini che sostengono un costo delle bollette ormai troppo esoso.