Enna. Il 25 giugno i Consigli Comunali riuniti discuteranno di Liberi Consorzi

provincia enna siciliaSi riuniranno il 25 giugno i Consigli Comunali degli attuali Enti facenti parte della Provincia di Enna e di quei Comuni che potrebbero entrare a far parte del Libero Consorzio Ennese.
Ai venti Comuni dell’Ennese si aggregheranno in questo Consiglio Comunale aperto anche Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Mistretta, Motta d’Affermo, Pettineo, Reitano, Santo Stefano di Camastra e Tusa per un totale di 29 Comuni. Un numero ancora provvisorio perchè nelle intenzioni c’è la volontà di coinvolgere anche altri paesi che ricadrebbero bene all’interno del Libero Consorzio di Comuni che si estenderebbe dall’attuale provincia di Enna verdo la zona nord della Sicilia passando per la zoan nebroidea e trovando l’ormai famigerato sbocco sul mare. Da qualche mese si susseguono degli incontri tra i sindaci di questi Comuni ma ad oggi di ufficiale non c’è mai stato nulla e il Consiglio Comunale aperto, convocato dal Presidente di Sala d’Euno Maurizio Bruno, potrebbe finalmente rompere gli indugi per far decollare un progetto che comunque conserva ancora dei dubbi e basterebbe citare alle funzioni demandate ai Liberi Consorzi per far capire che ancora c’è molto da fare e da capire.
Questa seduta servirà innanzitutto per capire ufficialmente la volontà generale ossia se ognuno dei Comuni che parteciperanno hanno l’intenzione di unirsi ad Enna e, di contro, se c’è qualche Comune negli attuali confini ennesi che vorrebbe andare via. Una soluzione, quest’ultima, non di facile realizzazione perchè per farlo non dovrà creare pregiudizi di natura numerica rispetto al limite di 150 mila abitanti. Il pensiero va soprattutto a Piazza Armerina il cui sindaco ha ammesso in questi giorni che la legge non permette grandi possibilità.
Al Consiglio di mercoledì si arriverà probabilmente dopo aver svolto qualche altro incontro tra i sindaci dei Comuni coinvolti per solidificare ancor di più la resistenza del possibile nuovo Consorzio.
La bozza iniziale prevede anche il coinvolgimento di altri Comuni come Acquedolci, Castel di Iudica, Cesarò, Gangi, Geraci, Mirabella Imbaccari, Pollina, Raddusa, San Cono, San Fratello, San Mauro Castelverde, San Michele di Ganzeria e San Teodoro.
Per il sindaco di Nissoria, Armando Glorioso “la nuova legge che sancisce l’abolizione delle province e la nascita dei liberi consorzi se da un lato da la possibilità ai territori di organizzarsi secondo le proprie vocazioni naturali, dall’altro lato crea nuovi e forse più gravi problemi. Intanto, penso che tale riforma sia stata un “contentino” che la politica ha voluto offrire in pasto agli italiani affamati di vere riforme. Ma gli Enti da abolire, a mio avviso, non erano le Province, che anzi andavano rafforzate, ma le Regioni. Il motivo è semplice: non sono tollerabili tre livelli legislativi, Regione, Stato, Unione Europea, qualcuno è di troppo. La Regione è una realtà ormai troppo piccola per poter vantare prerogative legislative. Le province erano l’anello debole del sistema politico, ma le Regioni resistono con i loro sprechi e la loro inutile presenza. La nascita dei liberi consorzi porterà il caos in una prima fase e non vedo alcun vantaggio immediato. Questa legge andrebbe immediatamente abrogata. Ma l’isteria governativa e legislativa regionale non mi fa ben sperare. L’idea di un consorzio che vada da Enna fino a Santo Stefano sul Tirreno non è sbagliata, ma non si potrà realizzare per l’evidente inutilità che queste città avrebbero associandosi ad una Provincia ormai distrutta come Enna”. Il sindaco di Calascibetta,Carmelo Cucci la ritiene un’iniziativa idonea, addirittura allarga l’orizzonte sostenendo che l’inserimento di alcuni comuni come Santo Stefano di Camastra potrebbe sicuramente aprire nuovi orizzonti e dare la possibilità all’Università Kore di aggiungere qualche nuova facoltà come l’Ingegneria Navale.